Se l'Onu del pallone arriva a tempo scaduto

Se l'Onu del pallone arriva a tempo scaduto

Più che un colpo di scena si può ritenere un colpo di schiena. Finalmente diritta. Fifa e Uefa, bravi ma lenti, seguono le indicazioni del Comitato Olimpico e cancellano la Russia da mondiali e tornei ma vanno addirittura oltre, perché il governo di Nyon rinuncia ai quaranta milioni di Gazprom, sponsor ufficiale della Champions league. Accerchiati dall'opinione pubblica e smascherati nella loro ipocrisia storica (basterebbe ricordare la notte dei morti all'Heysel o il turno di coppe regolarmente giocato la sera dell'11 settembre), Infantino e Ceferin spontaneamente costretti affrontano l'emergenza politica e sociale con una scelta che comunque aprirà un contenzioso e crea anche un precedente.

Un mondiale senza la Russia non subirà alcun contraccolpo così come le coppe senza il club di Mosca ma che sarà dei calciatori russi dei vari club? Accetteranno la condanna del loro Paese e prenderanno posizione nei confronti di Putin capo della loro madre Russia? Oppure chiederanno di essere esentati da ogni impegno come solidarietà con i compagni compatrioti?

L'alibi che lo sport non debba avere nulla a che fare con la politica è vero fino a quando la stessa politica non mette le mani e le sue unghie nello sport stesso, Infantino, così come fecero Havelange e Blatter, ha stretto rapporti con dittatori di ogni tipo, non certo per motivi squisitamente legati allo sport ma per accentuare il proprio potere. Segnalo che il numero (211) delle nazioni iscritte alla Fifa è superiore a quello (193) dei paesi aderenti all'Onu e questo conferma il potere politico ed economico del massimo governo calcistico mondiale.

È dunque singolare che l'ufficio di presidenza di Zurigo non abbia compreso e affrontato per tempo l'emergenza, considerato il calendario che tra venticinque giorni prevedeva il primo play off tra Polonia e Russia, non comprendendo appieno, per la solita supponenza, le parole del presidente

della Federcalcio polacca e con lui i sodali svedesi e della Repubblica Ceca, che avevano annunciato il rifiuto a scendere in campo contro i russi. Il tempo è scaduto, Infantino e Ceferin non se ne erano nemmeno accorti.

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