Se non vince, Montella è già peggio di Mihajlovic

Classifica precipitata nelle ultime sfide, ma con tre punti sarebbe ai ritmi dell'ultimo 3° posto

Se non vince, Montella è già peggio di Mihajlovic

Adesso al Milan (dopo Bacca, Lapadula, Zapata e Paletta, responsabili principali dell'ultimo scivolone a San Siro), è finito Vincenzo Montella sulla graticola. Complice una striscia di risultati (5 punti in 7 partite) raccolti in poche settimane che han fatto dimenticare persino l'urlo di Doha. Per amore di verità, gli ha voltato le spalle la miseria realizzativa del suo attacco, non la squadra e neppure il gioco che ha soddisfatto gli esteti ma non il popolo dei tifosi tornato a contestare tutti per via di quel mercato a saldo zero, la palla di piombo al piede di Galliani. La contabilità di Montella (stasera a Bologna si conclude di fatto il girone d'andata), esaltante fino a dicembre (addirittura secondo a pari merito con la Roma), è diventata un deficit allarmante. Avrebbe bisogno di un colpo d'ala per staccare Mihajlovic 2016 e pareggiare i conti con Allegri 2013 (stagione del terzo posto).

Fin qui, dopo l'ultimo Capello, è il raccolto di punti più modesto per il Milan che nel frattempo sta vivendo la sua stagione più tormentata. Alle porte c'è il closing al quale stanno lavorando i cinesi con l'ad in pectore Fassone (ieri incontro con Barbara Berlusconi per discutere di marketing) e i manager di Fininvest: la prospettiva è quella di arrivare all'assemblea per formalizzare il passaggio di proprietà il 27 o 28 marzo in prima convocazione o al massimo il 3 marzo in seconda, mentre si è sempre in attesa di conoscere la lista definitiva degli investitori.

«Quando ho firmato col Milan mi è stato chiesto di dare al gruppo un metodo di gioco, provare a fare il miracolo di Doha e far crescere i giovani», il riassunto della puntata precedente firmato dal tecnico che sorvola sulla riconquista di un posto in Europa. Centrati tre obiettivi su quattro, fino a questo snodo del campionato. Con le ridotte risorse tecniche a disposizione non sarebbe un'impresa epica ma quasi. Di sicuro il vertice di lunedì pomeriggio con Galliani qualche ripensamento ha prodotto: per esempio il ritorno alla difesa classica a 4 con Vangioni al debutto dal primo minuto.

Confermato Bacca, dopo le scuse (e nonostante Lapadula abbia realizzato 3 dei suoi 4 sigilli in partite fuori casa) ci sarà un'alternanza a centrocampo con Locatelli al posto di Sosa squalificato. La sequenza degli impegni futuri è bella tosta: Lazio, Fiorentina, Sassuolo, Chievo e infine venerdì 10 marzo la Juve. Tra un mese c'è il rischio di trovare il Milan ancora più lontano dall'Europa league.

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