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Vlahovic testa da Juve

Il serbo dopo l'estate da separato in casa è decisivo contro il Genoa. Due gol in due gare entrando dalla panchina. Può iniziare un'altra storia

Vlahovic testa da Juve
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Dusan Vlahovic si è ripreso la Juventus. Partendo dalla panchina sia contro il Parma che ieri contro il Genoa: un gol allo Stadium e, soprattutto, uno anche a Marassi. Risultato: i bianconeri restano a punteggio pieno e, in attesa di ufficializzare oggi l'arrivo di Zhegrova dal Lille per oltre venti milioni, si convincono probabilmente che tenere il serbo (60 reti in 147 presenze con addosso la maglia della Signora) potrebbe non essere una cattiva idea. Stasera, finalmente, il mercato finirà e tutto sarà più chiaro.

Quella che va in scena nel primo tempo è una battaglia quasi solo fisica: squadre corte, centrocampo intasato, tanta corsa e altrettanti duelli ma pochissime giocate tecniche per oltre mezzora. Il Genoa parte in maniera aggressiva, la Juve aspetta: Joao Mario sostituisce lo squalificato Cambiaso sulla fascia sinistra ma va spesso in difficoltà, mentre dal lato opposto Kalulu ha gamba ma poco piede per pungere. Né, almeno inizialmente, si accendono i giocatori di talento: Norton-Cuffy bracca Yildiz, Conceicao va a corrente alternata e David ha pochi palloni giocabili. Così come, dall'altro lato, un paio di tocchi deliziosi di Carboni non sono sufficienti per accendere Colombo: il primo tiro in porta arriva così soltanto al 26' per merito di Ellertsson, ben imbeccato proprio dall'argentino e sul quale Di Gregorio è in ogni caso attento. Fiutato il pericolo, i bianconeri si danno (finalmente) una mossa: ovviamente la scintilla è di Yildiz, che sulla sinistra dipinge un assist per Gatti sulla cui girata Leali è sostanzialmente miracoloso. Il numero uno rossoblù si ripete poi poco dopo su una conclusione dello scatenato numero dieci: David fallisce incredibilmente il tap in da pochi passi e al riposo si va così ancora con il punteggio di inizio gara, ma anche con la squadra di Tudor che pare essersi messa finalmente in partita.

Il canovaccio non cambia nemmeno a inizio ripresa: Joao Mario mette una toppa a un buco che aveva creato lui stesso permettendo al solito Ellertsson di volare verso la porta bianconera, Thuram spreca un contropiede interessante e Tudor manda in campo Vlahovic, Koopmeiners e Kostic per David, Locatelli e Joao Mario. La svolta è dietro l'angolo, aiutata anche da un pizzico di buona sorte perché l'angolo da cui scaturisce l'1-0 arriva quando il Genoa è in inferiorità numerica: la pennellata di Kostic è precisa, il colpo di testa del numero 9 degno di un centravanti purissimo.

La Signora è poi brava a compattarsi e il Genoa non riesce a sfondare, pur se nel recupero Ekuban impegna Di Gregorio e Masini colpisce una traversa clamorosa: la Juve di quest'anno sa soffrire e, come da tradizione, quasi le piace farlo. In attesa dopo la sosta, di ospitare l'Inter.

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