Serie A, Esposito e gli altri abbracci famosi del nostro campionato

Quello tra l'attaccante nerazzurro e la mamma è soltanto l'ultimo di tanti abbracci emozionanti

Serie A, Esposito e gli altri abbracci famosi del nostro campionato

"Il gol lo dedico a mia mamma. Non nego che ieri notte non ho dormito, non avrei potuto sognare una serata migliore" sono le parole di un Sebastiano Esposito dopo lo splendido abbraccio con la mamma Flavia.

La partita che ricorderà per sempre, Sebastiano Esposito ha trasformato un rigore lasciatogli dal più esperto Lukaku diventando a 17 anni e 172 giorni il secondo marcatore di sempre della storia nerazzurra dietro soltanto a Mario Corso. Il giovane attaccante ha raccontato le sue emozioni a Sky Sport: ''Mi sono commosso appena ho visto mia mamma, il gol è per lei. Ringrazio la mia famiglia e la società per la fiducia". L'account Instagram della società nerazzurra ha pubblicato poi una foto di Esposito intento ad abbracciare la madre, con la commovente didascalia: "Il calcio è fatto di sogni, sacrifici e passione. Dietro ognuno di noi c'è una madre speciale. È tutto qui".

Indimenticabile sempre in casa nerazzurra l'abbraccio tra Mauro Icardi e Wanda Nara subito dopo la vittoria nel derby Inter-Milan della stagione 2018-2019, deciso proprio da un gol di Maurito nei minuti di recupero. Al fischio finale l'attaccante argentino scelse il modo migliore per festeggiare, correndo ad abbracciare la moglie dopo il gol vittoria e Wanda commossa sui social network condivise il momento commentando: ''Sei il mio numero uno''.

Ci aveva pensato per primo Alessandro Florenzi nel settembre 2014. Non segnava da sei mesi e non lo aveva mai fatto davanti alla nonna, se non altro perché non era mai venuta a vederlo giocare così dopo aver firmato il 2-0 di Roma-Cagliari corse in tribuna ad abbracciare la nonna. ''Era la prima volta - raccontò poi il terzino giallorosso - è fantastica mia nonna, non è mai venuta neppure quando ero bambino ed era più comodo farlo, stavolta si è fatta tutta questa scarpinata, a 82 anni. Me lo aveva detto, dopo che avevo sbagliato quel gol in Nazionale: Vengo allo stadio, a vedere solo te, però vieni a salutarmi''. Una scena davvero emozionante con la nonna Aurora, che si era messa a piangere di gioia.

Abbracci in famiglia anche per Federico Chiesa che nel settembre 2018 dopo aver siglato un gol contro la Spal corse verso il bordo campo per il fratello minore Lorenzo, 14 anni e raccattapalle nell’occasione. Il fratellino, visibilmente commosso, era entrato nei Giovanissimi della Fiorentina da poco. Il tutto tra gli applausi di tutto lo stadio e sotto gli occhi compiaciuti di papà Enrico che gongolava: ''Lorenzo è anche più forte di Federico alla sua età, è molto più tecnico ed estroso''.

In fondo il calcio è fatto di sogni, sacrifici e passione e un abbraccio dopo un gol vale più di tutto.

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