La rincorsa del Napoli si infrange sul muro del Genoa: dopo cinque vittorie di fila (sette compresa l’Europa League), Higuain e compagni mancano l’aggancio a Inter e Fiorentina pareggiando 0-0 a Marassi. Non sono certo mancate le occasioni al
Napoli, ma Perin ha sempre fatto buona guardia sugli assalti di Callejon, Higuain, Hamsik - stranamente impreciso sotto porta lo slovacco - Gabbiadini, su punizione, e Insigne, all’ultimo assalto. Gasperini non ha comunque rubato nulla, considerate anche le tante assenze e l’ottimo momento del Napoli. Perin subito su attento Callejon, poi Laxalt spara alto in contropiede.
Il Napoli cresce sull’asse Ghoulam-Mertens: sul numero del belga, al 27’, Higuain non arriva per un soffio e Perin se la cava. Protesta il Napoli per una trattenuta di Burdisso su Higuain, servito da Mertens: da capire l’entità della spinta, poteva starci il rigore ma Doveri lascia correre. Sempre il Napoli pericoloso: Callejon per Mertens, uscita bassa tempestiva di Perin a evitare un vantaggio che il Napoli a questo punto meriterebbe. Certo, il Genoa ha tutto fuorchè fortuna: Gasperini, già alle prese con varie assenze (De Maio, Pandev, Marchese), perde per problemi muscolari prima Munoz, poi l’ex Dzemaili. Dentro Izzo e Ntcham.
Più ritmo nella ripresa, con il Napoli pericoloso con Higuain e a segno con Koulibaly (gol giustamente annullato per fuorigioco) dopo una respinta di Perin; sul fronte opposto Laxalt e Pavoletti creano qualche grattacapo a Reina, che tuttavia resta inoperoso.
Si fa male Mertens, tra i migliori, e dentro Insigne: il numero 24 ispira subito Callejon, il cui diagonale però finisce largo. Poi Hamsik indovina l’inserimento ma non lo stop: Perin fa ottima guardia e lo 0-0 regge, tanto che Sarri si gioca anche la carta Gabbiadini per Callejon. Proprio l’ex Samp, lanciato da Jorginho, manca l’appuntamento con il sinistro al volo da posizione comunque defilata. Reina para su Figueiras dopo l’ennesima azione monstre di Perotti, cresciuto esponenzialmente col passare dei minuti. È Hamsik, a un quarto d’ora dal 90’, ad avere l’occasionissima, ma lo slovacco ancora una volta spreca a tu per tu con Perin, che fa un figurone.
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