Domenico Latagliata
Torino A furia di battere i record più incredibili, la Juventus se ne ritrova tra le mani anche uno dimenticato. E a dir poco particolare. Al momento lo ha solo eguagliato, ma domenica prossima contro il Sassuolo potrà impossessarsene. Strappandolo niente meno che al Como. Che non ha vinto né campionati né Champions League, ma che fino a un paio di giorni fa era la sola squadra nella storia del campionato italiano a non avere pareggiato per trentadue partite di fila: i lariani - allenati peraltro da Mario Varglien, ex bianconero del quinquennio nonché campione del mondo nel 1934 - non conobbero infatti il segno X' tra il 3 dicembre 1950 e il 14 ottobre 1951, collezionando sedici vittorie e altrettante sconfitte. La Signora ha fatto leggermente meglio, cadendo in cinque occasioni (contro Verona, Inter, Milan, Genoa e Fiorentina) e vincendo in ventisette. Ecco: se la truppa di Allegri vorrà entrare ancor più nella storia, contro il Sassuolo potrà pure permettersi di perdere e avere comunque un motivo per festeggiare. Paradosso, ovviamente. Anche perché sul campo dei neroverdi la Juventus lo scorso campionato visse una delle giornate più negative in assoluto, con tanto di sfogo di Buffon nel post partita: da lì in avanti nacque però una Juve diversa, capace di inanellare vittorie in fila e di involarsi verso la conquista del quinto tricolore consecutivo. Successi in serie (15) e il pareggio di Bologna del 19 febbraio: da quel giorno in avanti, appunto, solo vittorie (tante) e sconfitte (poche). Nessuna mezza misura, almeno in Italia. Mentre in Europa un paio di mezzi intoppi ci sono stati, insieme (forse) a qualche ragionamento in più: pareggio casalingo contro il Siviglia (0-0) per inaugurare l'attuale edizione della Champions League, seguito da quello per 1-1 contro il Lione, sempre allo Stadium. Risultati che non hanno comunque impedito alla truppa di Allegri di tagliare il traguardo degli ottavi di finale senza troppo patire.
Record o no, è intanto il tempo di pensare ai quarti di finale di Coppa Italia contro il Milan, domani sera allo Stadium: rientreranno Alex Sandro e Sturaro, probabilmente Marchisio e Rincon. E può anche darsi che Pjaca benefici di una maglia da titolare: difficilmente si rivedrà subito il 4-2-3-1 con tutti quei piedi buoni in campo, ma di sicuro il messaggio lanciato da Allegri alla concorrenza e ai suoi stessi giocatori ha sortito gli effetti sperati. Da adesso in poi la Juve intende fare tremendamente sul serio, apparecchiando tavole sempre più imbandite: oggi potrebbe peraltro anche essere il giorno dell'annuncio del prolungamento del contratto di Dybala fino al 2021, con cifre ovviamente adeguate al rialzo.
Poi, si daranno gli ultimi ritocchi alla rosa: Evra sfoglia ancora la margherita (altri sei mesi a Torino? O a Lione, o al Crystal Palace?) e da lui dipende l'eventuale arrivo del bosniaco Kolasinac, mentre Dani Alves potrebbe finire in Cina (non se ne sentirebbe troppo la mancanza) e Hernanes al Fenerbahce, a patto però che Marotta riesca ad anticipare l'arrivo a Torino di Bentancur, 19enne del Boca Juniors.
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