Tra Signora e Diavolo va in scena un ballo a non perdere. E Pulisic sbaglia il rigore

Partita tattica. Prima l'errore dell'americano poi Leao spreca nel finale. Conte e Gasp ringraziano

Tra Signora e Diavolo va in scena un ballo a non perdere. E Pulisic sbaglia il rigore
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Tudor è il nuovo mister X del campionato: quinto pareggio per la sua Juve. Deve forse benedirlo perché è quasi un premio a una serata di discutibile genio calcistico e con una sola occasione da gol (Gatti). Nemmeno l'intervento finale di Vlahovic migliora il fatturato offensivo dei bianconeri per niente apprezzato dal pubblico di casa. Alla fine è il Milan a uscire dallo Stadium con un rimorso gigantesco. Perché il rigore fallito da Pulisic e la palla-gol divorata da Leao subito dopo, durante la ripresa, rappresentano la spiegazione didascalica del mancato successo sfiorato dai rossoneri di Allegri, fermato al primo pareggio della stagione. Deve tornare a casa il Milan con un magone per l'occasione sprecata di restare in testa alla classifica con Roma e Napoli.

Immaginate due pugili che salgono sul ring temendosi reciprocamente e che invece di affondare qualche colpo girano intorno al rivale con l'intento di non farsi raggiungere. I ritmi sono lenti, il palleggio molto orizzontale, rare le sfide uno contro uno e non solo per mancanza di coraggio. Così si racconta meglio Juve-Milan durante la prima frazione che scolpisce meglio i rispettivi piani partita. Da un lato Tudor prova a presidiare meglio il lato destro con Kalulu arretrato temendo i blitz di Pulisic, dall'altro Allegri richiama sulla linea dei 3 Saelemaekers per togliere spazio a Yildiz. Si spiega facilmente l'assenza di emozioni e anche di giocate di pregio con un paio di scivoloni in area che tradiscono prima Pulisic e poi David nel mentre si gira a pochi passi dalla porta. Conceiçao è la risorsa dichiarata della Juve perché, palla al piede, può superare Bartesaghi e servire al centro: i suoi sodali non gli offrono efficace collaborazione. Gimenez è l'unico terminale offensivo del Milan che si segnala per un paio di conclusioni (una di sinistro, l'altra di testa) non proprio esaltanti per precisione e pericolosità.

La ripresa offre un altro incipit. E si comincia a fare sul serio. Tocca alla Juve procurarsi il primo pericolo sullo sviluppo di calcio d'angolo: Gatti in giravolta trova la sagoma di Maignan che respinge. Tocca poi al Milan sprecare l'occasione clamorosa: sul lancio di Modric per Gimenez in area, Kelly rovina sul messicano, rigore senza contestazioni. Dal dischetto Pulisic tira di piatto dimenticando il consiglio di Allegri ("glielo avevo detto di non tirare di piatto") e centra la curva juventina. Scampato il pericolo, Tudor corre ai ripari e sostituisce in un colpo solo il tridente d'attacco inserendo Thuram per rinforzare gli ormeggi a metà campo più Vlahovic e Openda e si mette a specchio con un 3-5-2 inedito.

L'arrivo di Leao (più Loftus Cheek per l'ammonito Fofana) non passa inosservato grazie a una giocata alla Maradona (pallonetto da metà campo per sorprendere Di Gregorio) ma soprattutto a una golosa occasione sprecata a due passi dalla porta dopo cross al bacio di Pulisic.

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