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La Signora di giorno preoccupa Allegri

TorinoIn testa, Roma-Juventus. In programma lunedì 2 marzo. In mezzo, quattro partite di campionato. Eppure Massimiliano Allegri non ha timore di citare lo scontro diretto che potrebbe valere una stagione o comunque indirizzare in maniera netta la corsa scudetto: «Ci vogliamo avvicinare allo scontro diretto nelle migliori condizioni, mantenendo il vantaggio invariato. Sette punti sono tanti, ma possono essere niente. Ripartiamo da zero: ci attende un campionato fatto ancora di 18 partite». Si comincia oggi, in casa dell'Udinese di Totò Di Natale e Andrea Stramaccioni: il primo «è uno che segna sempre» (9 reti finora), il secondo è l'allenatore contro cui la Juve di Conte sbatté il muso per la prima volta nel proprio stadio (3 novembre 2012) battuta 3-1 dall'Inter. Fino al match di andata l'attuale tecnico friulano era anche la bestia nera di Allegri, non avendolo mai battuto nei quattro precedenti incroci: ci pensarono Tevez e Marchisio a infrangere quel tabù e, insomma, oggi la Juve non sarà chiamata a rompere chissà quale tradizione negativa visto che al Friuli gli zebrati hanno prevalso in 24 circostanze a fronte di 10 pareggi e 5 sconfitte. E se Allegri dice che «quando giochiamo alle 15 (orario odierno, ndr), non facciamo mai grandi partite», i risultati non gli danno ragione: tre volte la Juve è scesa in campo a quell'ora e tre volte ha vinto per di più senza subire un gol (2-0 al Palermo, 7-0 al Parma e 2-0 al Chievo). Tutto serve comunque per tenere alta l'attenzione, fingendo magari di non sapere che nelle ultime cinque partite casalinghe l'Udinese ha collezionato due pareggi e tre sconfitte. Real Madrid e Barcellona sono insomma un'altra cosa, pur se è vero che «il calcio è uno dei pochi sport dove il più debole può battere il più forte: guardate i quattro gol che ha appena preso il Bayern (dal Wolfsburg, ndr)». E si vuole evitare uno stop del genere.

Dopo di che, si penserà al mercato a tempo pieno: Osvaldo (più che sponsorizzato da Tevez) pare essere di nuovo in pole position perché l'Inter ha deciso di rescindere il contratto e l'ha restituito al Southampton. E gli inglesi, pur di non ritrovarselo tra i piedi, sono disposti a pagare parte dell'ingaggio o comunque a non chiedere nulla a Marotta: l'alternativa è Matri. «Se parte Giovinco (non convocato, ndr), abbiamo bisogno di un altro attaccante», ha tagliato corto Allegri. Deciso anche a negare qualunque screzio con Vidal, uscito arrabbiato a Parma e ora fermo per un problema al solito ginocchio destro: «Non c'è stato bisogno di alcun chiarimento ed ero del tutto consapevole dei problemi che Arturo avrebbe avuto in questa stagione. Ricordiamoci che viene da un'operazione al ginocchio, con recupero ridotto a un mese per fargli giocare il Mondiale. A Parma, ha avuto una piccola distorsione al ginocchio: ci sarà sabato prossimo contro il Milan».

Oggi, mancando anche lo squalificato Marchisio, probabile spazio a Padoin: in alternativa, difesa a tre e Pereyra in mediana con Pirlo e Pogba.

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