Ciak, si chiude. Oggi, molto probabilmente. Perché ormai si è andati troppo avanti. E a questo punto, se Ronaldo dovesse rimanere al Real Madrid, sarebbe forse ancor più clamoroso che non il vederlo con addosso la maglietta bianconera della Juventus. Tanti quasi troppi, appunto gli indizi che indicano CR7 come un prossimo giocatore bianconero. Ultimi, ma solo perché di ieri, l'incontro tra Andrea Agnelli e Max Allegri avvenuto in mattinata così come l'assenza del portoghese nel lancio della campagna abbonamenti dei galacticos. I dubbi si sono insomma diradati, pur restando l'enormità del trasferimento e il quasi sconcerto per un'operazione che fino a pochi giorni fa pareva irrealizzabile.
Il fatto è che, come ricostruito dalla stampa spagnola, l'orgoglioso Ronaldo si è sentito sminuito dal fatto che Florentino Perez abbia fatto intendere al suo entourage che, di fronte a un'offerta di 100 milioni arrivata da una società che non fosse una diretta concorrente (Barcellona, Psg o United), il trasferimento si sarebbe potuto fare. «Se valgo così poco, me ne vado», il succo della risposta dell'attaccante. Già scocciato per i problemi con il fisco spagnolo e per lo stipendio monstre che il Barcellona aveva garantito a Messi. Di lì, i mal di pancia e tutto quel che ne è seguito: con la Juve brava a intuire il possibile affare e, ovviamente, una struttura societaria così solida da potersi permettere il sogno.
Risultato: Jorge Mendes, procuratore del giocatore, e José Angel Sanchez, braccio destro di Florentino Perez, si sono infine parlati e hanno convenuto per il bene di tutti che sarebbe stato meglio lasciarsi. Nessuno vuole uscirne male, perché Ronaldo ha scritto la storia del Real (451 gol in nove stagioni, più delle presenze raccolte sul campo) e non c'è bisogno di menare fendenti a destra e sinistra: gli spagnoli incasseranno un bel gruzzolo, il giocatore potrà continuare a segnare carrettate di gol in un campionato competitivo e la Juve si sentirà ancora più grande e legittimata ad arrivare finalmente alla Champions.
Oggi, appunto, sarà il giorno decisivo. Marotta fin da ieri veniva dato come partente per Madrid, in realtà per adesso è bastato uno studio legale a Milano dove sistemare gli ultimi dettagli e attendere il via libera dalla capitale spagnola: probabile che il viaggio avvenga oggi, giorno in cui anche CR7 è dato in arrivo a Torino (nel primo pomeriggio, si dice) per essere presentato poi domani allo Stadium in una data simbolica quale sarebbe il 7/7. A Torino, in barba al solito aplomb subalpino, è intanto già scattata la Ronaldomania: del suo possibile arrivo si parla ovunque, la villa in collina che dovrebbe ospitarlo (la stessa abitata in tempi diversi da Zidane e Cannavaro) ha già fatto bella mostra di sé su vari siti, dove sono anche spuntati come funghi fotomontaggi in cui il giocatore già indossava la maglia numero 7. Che ovviamente, nel caso, continuerebbe a indossare: Cuadrado ne sceglierà un'altra e certo non si offenderebbe.
Quanto all'architettura del contratto e ai costi, va detto intanto che anche ieri il titolo bianconero è volato in Borsa (0.81 euro) guadagnando il 10% (il 17% in due giorni), con un volume di 32 milioni di pezzi scambiati contro l'1.9 dell'ultimo mese: virtualmente, il cartellino del giocatore è insomma già stato pagato.
Quanto all'ingaggio, dai 30 milioni netti in su per quattro anni, la Juventus ne pagherebbe probabilmente la metà: il restante cinquanta per cento sarebbe garantito direttamente da Exor la cassaforte della famiglia Agnelli tramite contratti di sponsorizzazione con FCA e mondi collegati. Su il sipario.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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