Calcio

Silenzio prima della «bolgia» Il derby rimane senza parole

Bocche cucite alla vigilia per Sarri e Mou (squalificato) Il primo vuole il bis dell'andata, il secondo spera in Dybala

Silenzio prima della «bolgia» Il derby rimane senza parole

Silenzio prima della «bolgia». Bocche cucite per Mourinho, che non siederà in panchina per il caso Serra, e Sarri alla vigilia, un altro sold out all'Olimpico per il 180° derby della Capitale. Con allerta ordine pubblico: si temono infltrazioni di ultras come quelli serbi della Stella Rossa.

Il turno di Coppa ha sorriso solo alla Roma, giovedì da Spagna e Olanda - perchè costretti dal protocollo Uefa - sono arrivate le uniche parole sulla stracittadina dei due tecnici. Uno, il portoghese, ha tirato una stoccatina ai rivali: «La Lazio non avrà una terza comperizione europea, vero?». L'altro, il biancoceleste, ha sottolineato che la sua squadra «non è strutturata per competere in Europa, nel derby servirà un'altra testa».

All'andata l'episodio chiave fu l'errore marchiano di Ibanez che lanciò a rete Felipe Anderson. Oggi lo spagnolo è uno dei pilastri insostituibili della difesa giallorossa (senza di lui il pesante 0-3 con l'Inter a San Siro), il brasiliano - stakanovista con 87 gare di fila dal suo secondo sbarco alla Lazio, a secco dal 24 gennaio e sempre a caccia del gol numero 50 con le Aquile - gioca ora da falso nove al posto di Immobile. Out come all'andata, dove rimase in panchina per un altro infortunio. E Mourinho, che nei precedenti tre derby non ha mai giocato con lo stesso schieramento tattico, è tentato di mettersi a specchio con i rivali, rinunciando al centravanti di ruolo visto che Abraham - escluso anche dal ct inglese Southgate per le gare di qualificazioni europee con Italia e Ucraina - non è in forma, mentre Belotti non ha mai tirato nella sfida continentale di San Sebastian.

I biancocelesti non vincono due gare contro la Roma nello stesso campionato dalla stagione 2011/12 (Reja in panchina, un doppio 2-1), ma soprattutto sono imbattuti negli ultimi cinque derby giocati in casa (tre vittorie e due pareggi, ultima vittoria giallorossa da squadra ospite nel dicembre 2016).

Inutile sottolineare l'importanza dei tre punti nella corsa a un posto fra le prime 4. Entrambe viaggiano con 6 punti di vantaggio rispetto alla passata stagione, pur avendo avuto poco dai loro uomini migliori (Immobile e Milinkovic-Savic da una parte, il già citato Abraham e Pellegrini dall'altra) e pur disponendo di rose sicuramente imperfette rispetto alle rivali. Sarri e Mourinho vantano ottime difese: 15 i ckean sheet stagionali in campionato per la Lazio, solo il Barcellona nei Top 5 campionati europei ha fatto meglio (19; 9 su 17 gare del 2023 quelli della Roma. Che si affiderà ai guizzi di Dybala, assente all'andata e già undici reti alla Lazio: lui come Belotti (4 gol ai biancocelesti), se giocherà, ha già fatto centro nel derby di Torino e vogliono imitare Nedved, Pjanic e Ljajic, a segno in entrambe le stracittadine. In più l'argentino è una sorta di talismano nei derby, non avendone perso nessuno tra Palermo e Juventus.

Resta poi il fattore «carneade», ovvero il giocatore non atteso che può risultare protagonista come avvenuto più volte in passato.

E le curve dell'Olimpico non faranno poi mancare le consuete scenografie: anche in questo caso si attendono sorprese.

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