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Simeone: "Il mio gesto? Volevo dire di avere una squadra con gli attributi"

L'allenatore dell'Atletico Madrid, Diego Pablo Simeone ha motivato il suo gesto volgare rivolto alla tribuna: "Ho fatto ciò che sentivo, non è un bel gesto ma volevo farlo"

Simeone: "Il mio gesto? Volevo dire di avere una squadra con gli attributi"

L'Atletico Madrid ha disputato una gara con gli attributi contro la Juventus nell'andata degli ottavi di finale di Champions League. I colchoneros hanno messo in campo cuore, grinta, orgoglio e qualità, proprio come il suo allenatore Diego Pablo Simeone che al gol dell'1-0 di Gimenez è esploso in un'esultanza smisurata e un po' sopra le righe. Il tecnico dell'Atletico, infatti, si è rivolto verso la tribuna mimando con le mani il gesto di avere gli attributi. In molti hanno pensato che fosse un gesto provocatorio nei confronti di Juventus e arbitro per via di alcune decisioni dubbie, come il gol annullato a Morata o come il rigore negato per il tocco di mano di Mandzukic.

Simeone, però, ai microfoni di Sky Sport ha negato come fosse un gesto provocatorio nei confronti dei tifosi della Juventus: "Il mio gesto contro i tifosi bianconeri? No, mi stavo riferendo ai miei, i supporter bianconeri erano posizionati da un'altra parte. L’ho fatto per mostrare ai nostri tifosi che abbiamo gli attributi. Non è un gesto bellissimo, ma volevo farlo, ho mostrato ciò che sentivo. Era una gara difficile, sofferta, e i miei hanno giocato una grande partita per tutto il tempo. Oggi abbiamo recuperato giocatori importanti per noi come Koke, Saul e Diego Costa. Abbiamo fatto una partita intelligente, contro una grandissima squadra. Al ritorno sarà durissima, soffriremo. Mi aspetto tanta sofferenza. Il gol di Morata? Non credo nella giustizia nel calcio, è la forza che determina i risultati. Io confido nel Var, pensavo aiutasse, ma se qualcuno crede che una persona di 187 centimetri possa cadere così in un’azione di gioco! Contento lui...

”.

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