
Lezione di tennis by Jannik Sinner. Dominio assoluto del n.1 del mondo contro il norvegese Casper Ruud (n.7 ATP), sul campo centrale del Foro Italico, nell'ultimo quarto degli Internazionali d'Italia. Una partita senza storia, per usare un eufemismo, conclusa sullo score di 6-0 6-1 in 1 ora e 4 minuti. Sinner ha voluto dare una dimostrazione di forza, per comprendere se il motore era tornato ai giri abituali. Ruud, vincitore dell'ultimo Masters1000 di Madrid e tra i migliori giocatori del circuito sulla terra, è stato letteralmente annichilito. Lo scandinavo è stato investito dai tracciati dell'altoatesino, in grado di tenere un ritmo pazzesco coprendo il campo in maniera impressionante. Alla vigilia non ci si aspettava una mattanza del genere («Jannik la cosa più vicina alla perfezione che abbia mai visto» dirà il norvergese), perché Sinner ha saputo stupire su una superficie da sempre ostica al suo tennis. E così è arrivata la qualificazione alla semifinale che si disputerà quest'oggi dalle 20.30 contro l'americano Tommy Paul e il californiano avrà certamente preso nota dell'impresa che lo attende. «Mi sentivo benissimo in campo. Credo che l'abbiamo visto tutti. Il mio obiettivo era cercare di capire a che punto fossi in questo torneo. Sono migliorato di giorno in giorno, quindi sono molto contento. Il risultato non conta molto, ma volevo dare un segnale a me stesso e sono stato perfetto», ha raccontato l'azzurro.
Sono quindi 25 affermazioni consecutive nei singoli match del massimo circuito per il n.1 del mondo. Un torneo dai connotati storici per l'Italtennis grazie anche all'altra esponente che comincia per J. Si parla di Jasmine Paolini, vittoriosa in semifinale contro l'americana Peyton Stearns per 7-5 6-1 e per la prima volta all'atto conclusivo del torneo romano. Un gioiello di strategia per cambiare l'inerzia del confronto. 11 anni dopo Sara Errani l'impresa si è concretizzata. «È pazzesco, sono felicissima: grazie a tutti voi che ci sostenete sempre. Mi avete dato la carica: la partenza è stata in salita, all'inizio ho fatto fatica. Voi ed io abbiamo vinto questa partita insieme», le parole emozionate della toscana al pubblico. Altro esponente eccelso di questa regione è Lorenzo Musetti. Il carrarino e Sinner, nei fatti, si ritroveranno in semifinale e potrebbero incrociarsi nell'atto conclusivo. Avere due italiani tra i primi quattro a Roma è un inedito nell'Era Open. Bisogna tornare indietro al 1957, quando Nicola Pietrangeli batté in finale Beppe Merlo. Qui si vuol cambiare lo spartito, come Musetti opposto dalle 15.30 odierne a Carlos Alcaraz, desideroso di prendersi una rivincita dopo la finale persa a Monte Carlo. Ne ha facoltà l'allievo di Simone Tartarini, a cui non dispiacerebbe far visita anche al Papa come Sinner: «Mi piacerebbe, anche se mi sono fatto una nomea poco gradevole per le bestemmie.
Ci sto lavorando e credo di essere migliorato». Si prospetta un'altra giornata per cuori forti e chissà se Jannik e Lorenzo non si ritroveranno in finale, replicando quella sfida del 2019 sul rosso capitolino, nelle pre-qualificazioni degli Internazionali.
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