L'urna di Nyon regala un viaggio nel tempo a Juventus e Napoli. Si torna agli anni Ottanta. A Michel Platini e Diego Armando Maradona. E non poteva che essere la mano di Ruud Gullit, che in quel periodo vinse tutto con il Milan, a sorteggiare due sfide che nella storia dei due club hanno scritto già capitoli importanti. Porto-Juventus e Real Madrid-Napoli, infatti sono gli ottavi di finale di Champions che regalano anche il terzo remake delle ultime cinque stagioni nella fase a eliminazione diretta di Psg-Barça e Bayern-Arsenal, mentre il Leicester di Ranieri con il Siviglia può allungare il sogno.
E così per le italiane è un déjà vu lungo trenta e passa anni che sorride alla Signora, non al Napoli. La Juve nell'84 vinse la coppa delle coppe a Basilea contro il Porto. Due anni dopo il Napoli affrontò il Real Madrid nel primo turno della Coppa Campioni: all'andata al Bernabeu finì 2-0, al ritorno Butragueño spense l'illusione degli 83mila del San Paolo («mi ricordo ancora quell'inferno», ha detto ieri) dopo il gol di Francini. Per il Napoli quello resta l'unico precedente, mentre la Juve il Porto l'ha affrontato anche nella prima fase a gironi dell'edizione della Champions 2001-02 (3-1 in casa, 0-0 fuori). Squadra giovane e di talento che subisce pochi gol, la stella è la punta André Silva. Nei preliminari i portoghesi hanno eliminato la Roma che dopo aver sprecato all'andata (1-1) è crollata all'Olimpico (0-3). Allegri potrà dunque chiedere informazioni a Spalletti sabato sera dopo Juve-Roma. Intanto ieri ha cinguettato: «Non avevo ansie particolari perché so che questa Juve può giocarsela con chiunque».
Del Real non c'è molto da scoprire. Forse nella BBC non ci sarà Bale, operato alla caviglia, ma ci sarà quell'Alvaro Morata che l'estate scorsa ha rifiutato proprio il Napoli, oltre a Cristiano Ronaldo e a Sergio Ramos, l'uomo dell'ultimo minuto, a segno nelle ultime due finali vinte dalle merengues: 2014 e 2016. Da sapere che il Napoli giocherà il ritorno dopo il big match di campionato in casa della Roma. Invece la Juve prima della seconda sfida ospiterà il Milan.
Tornando a Sarri si può comunque aggrappare al fatto che nella Champions moderna nessuno ha mai fatto bis. Spavaldo di suo invece De Laurentiis: «Il Napoli ha un gioco unico e al Real dà un po' fastidio. La nostra squadra è di invenzione sarriana ma ha qualche punto di contatto con il Barcellona, quindi è come se fosse un altro derby». Quindi il presidente vara il Barçapoli e punge ancora una volta Higuain: «Limita la crescita degli altri giocatori». Intanto il Pipita ha deciso il derby e Allegri non ha avuto dubbi su chi tenere in campo tra l'argentino e Mandzukic. Il croato l'ha presa male e ieri ha fatto retromarcia: «Ero solo arrabbiato per non poter aiutare la squadra». Questo dopo che Allegri aveva mandato il messaggio: «Bisogna saper accettare il cambio per rispetto dei compagni. L'importante è che tutti siano allineati sugli obiettivi, altrimenti non possono stare dentro il gruppo».
E un obiettivo su tutti per la Juve è appunto la Champions che ora passa da una sfida tra due vecchi amici come Buffon e Casillas. Nel Napoli ecco i ritorni a casa di Albiol e Callejon arrivati nel 2013 proprio dal Real Madrid (nell'affare c'era anche Higuain).
Vecchie conoscenze anche in
Europa League per la Roma che nei sedicesimi sfiderà il Villarreal di Soriano, Nicola Sansone, Pato e Bonera. Invece per la Fiorentina ecco l'ostacolo Borussia Moenchengladbach. Alla fine il sorteggio sorride solo alla Juve.
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