Oltre il circolo polare artico, la Juventus rischia di sprofondare ma poi rivede la luce: Openda, McKennie e David in pieno recupero confezionano il 3-2, ma il vero protagonista è Kenan Yildiz, entrato a inizio ripresa e protagonista nelle tre azioni che hanno portato al gol. Spalletti torna così alla vittoria e la classifica di Champions si colora almeno un po'.
A Bodo non nevica, il campo è riscaldato e le maggiori difficoltà le hanno allora vissute Comolli e Chiellini, costretti in giornata a raggiungere Bodo in macchina dalla Svezia dopo che il loro volo, atteso in città per l'ora di pranzo, era stato fatto atterrare per il maltempo ad Advidsjaur. I gialli del Bodo sono a proprio agio sul terreno comunque scivoloso, i bianconeri non troppo: il più vispo, tanto per cambiare, è Conceiçao sulla cui conclusione di sinistro è però pronto Haikin. La Signora non comincia nemmeno male, pur se in mezzo al campo manca il classico metronomo perché Locatelli fatica a entrare in partita e Adzic non ne azzecca due di fila: i norvegesi non paiono fenomeni, ma il loro giro palla è più preciso di quello dei loro avversari. La rete del vantaggio arriva comunque su azione d'angolo: la spizzata è di Hoegh, il tocco sotto porta è di Blomberg e la dormita è dell'intera difesa bianconera. Un braccio alto di Locatelli rischia poi di procurare un rigore che il Var però non concede. Tirato un sospiro di sollievo, è ancora Conceiçao a pungere un paio di volte prima dell'intervallo trovando però sempre pronto Haikin: tra i bianconeri il portoghese è decisamente quello più a proprio agio sul campo sintetico, mentre Openda non si vede mai e degli errori di Adzic si è già detto.
La reazione della banda di Spalletti arriva immediata a inizio ripresa: Yildiz entrato al posto di Adzic illumina e Openda trova il primo gol della sua esperienza bianconera. Ci sarebbe anche il raddoppio di Miretti, ma il fuorigioco iniziale del belga ne vanifica la rete. Adesso è però un'altra partita, dominata dal talento di Yildiz: Miretti mette palla in mezzo. McKennie salta in cielo e il punteggio è ribaltato.
Il baby turco è indemoniato, Haikin gli nega la gioia personale e altrettanto fa poi sul solito Conceiçao: il pasticcio lo combina poi Cabal, che procura il rigore trasformato da Fet. In pieno recupero, dopo l'ennesima magia del turco, la zampata vincente di David: per come si erano messe le cose, un mezzo miracolo.