nostro inviato ad Appiano G.
Quella di questo pomeriggio per l'Inter sarà la partita delle risposte. Il caso Icardi infatti si può vedere in due maniere: un provvedimento giusto che compatta il gruppo e porta ad una reazione positiva, oppure un autogol, che priva l'Inter del suo giocatore più forte e sfascia la squadra nel momento in cui servono risultati. Quale delle due? Lo dirà il campo. A San Siro arriva la Sampdoria, test ben più probante del modesto Rapid Vienna visto in Europa League. Unico punto in comune tra le due gare, l'assenza dell'ex capitano. Mauro Icardi non ci sarà. «Ha un problema, per il momento non è in condizione di giocare. Non sarà convocato», spiega Spalletti. Già, l'attaccante ha un'infiammazione al ginocchio. Quella che non gli aveva impedito di giocare in tutto il campionato e che ora, dopo essere stato degradato e privato della fascia di capitano, è diventata insopportabile.
Anche se non ci sarà, è inevitabile che Mauro Icardi sia l'argomento principale della conferenza stampa di Spalletti. Ne farebbe volentieri a meno il tecnico nerazzurro ma sa bene di non poter evitare l'argomento. Tanto che a differenza di altre volte, Spalletti dispensa anche sorrisi, pur rimanendo fermo nelle sue idee. «La cosa fondamentale è essere giusti, è una questione di correttezza per quello che riguarda l'Inter e il gruppo. È stata presa una decisione non contro Icardi ma a favore dell'Inter e questo è quello che grosso modo ho detto ieri anche a lui. La correttezza verso la squadra va messa davanti a tutto». Se nei giorni scorsi Spalletti aveva parlato di scelta condivisa con la società nel togliere la fascia a Icardi, ieri gli è scappato un «non ho deciso io». Quel che è certo è che la decisione sia arrivata a furor di gruppo, con lo spogliatoio stanco delle invasioni di campo pubbliche della moglie-manager. «Una volta puoi passare sopra a delle cose e in altri momenti non puoi più passare sopra nulla. Per il bene dell'Inter. Siamo disposti invece a passare sopra a tutto e tutti per il bene della squadra», spiega Spalletti.
Il problema adesso sarà come recuperare il giocatore, di fatto autoesclusosi dalla rosa fino a nuovo ripensamento. Perché il patrimonio di gol che porta in dote Icardi non è facile da sacrificare. «Ci sono dei passaggi logici che sono sotto gli occhi di tutti. Lui deve essere dentro un contesto di squadra. Serve rispetto verso i compagni, è semplice», dice Spalletti che poi tira una bella frecciata all'ex capitano. «Il leader è colui che sta dentro la squadra e non si fa notare, poi si fa vedere quando c'è un problema. Il vero capitano del nostro spogliatoio è Ranocchia. Anche sui social Ranocchia non sbaglia un messaggio, qualcuno ogni tanto la fa fuori dal vaso...».
Allora Spalletti punta sul gruppo e sulla sua forza mentale: «Quando la tensione è così forte nella testa dei giocatori o nello spogliatoio, non è facile restare uniti e solidi», dice. Perché senza Icardi al centro dell'attacco serve quello. E servono risposte. Per capire se l'Inter ha fatto bene a intervenire a gamba tesa sull'ormai ex capitano o se si è trattato solo di un autogol.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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