Spalletti vuole il Milan ma anche i soldi dell'Inter. Pioli pronto alla finestra

Via Giampaolo. Il sì dell'ex nerazzurro, però è braccio di ferro per la buonuscita. E l'altro ex...

Spalletti vuole il Milan ma anche i soldi dell'Inter. Pioli pronto alla finestra

Maldini ha scelto e assunto Marco Giampaolo, ottenendo poi l'approvazione di Boban. Boban ha subito criticato le scelte di Giampaolo e convinto Maldini a procedere all'esonero. È l'effetto della guida a due teste delle vicende tecniche del Milan. E, ieri, il loro pressing su Luciano Spalletti ha avuto inizialmente successo. Il tecnico di Certaldo, sotto contratto con l'Inter, ha infatti subito deciso di mettere da parte la vendemmia e di pensare a un ritorno nel campionato e sulla panchina rossonera, dirimpettaia dell'Inter. Le voci amiche lo davano addirittura «entusiasta» della possibilità da definirsi nei suoi contorni contrattuali nella giornata di oggi per poi procedere all'annuncio e alla presentazione a Milanello domani, giorno fissato per il ritorno agli allenamenti dei milanisti.

Problema: la scelta del Milan era fatta, quella di Spalletti pure. Mancava però, per entrambi, il passaggio chiave: l'accordo con l'Inter. Per firmare la rescissione in via consensuale del contratto lungo due stagioni e del valore complessivo lordo di 24 milioni, Spalletti ha infatti ieri chiesto all'Inter una sorta di risarcimento per il trattamento ricevuto: un anno di stipendio, 4,5 milioni netti, ovvero 9 lordi. Marotta e Ausilio, che si erano preparati a ricevere la richiesta, non ne hanno voluto nemmeno discutere. La loro linea del Piave è stata la seguente: zero euro di buonuscita, prendere o lasciare. Evidente, in merito, la convenienza interista. Nel bilancio chiuso al 30 giugno 2019, avevano infatti dovuto inserire, per le regole del FFP, la cifra complessiva dello staff di Spalletti tra le perdite, 24 milioni appunto, di cui 4 già versati in questi primi mesi della stagione. Gli eventuali 20 milioni risparmiati con la rescissione sarebbero andati a figurare nel prossimo bilancio come plus-valenza. Sarebbero... Infatti, dato il braccio di ferro tra l'ex tecnico nerazzurro e Marotta sulla buonuscita, il Milan nel corso della giornata si è visto costretto a proteggersi rivolgendosi anche a un altro ex interista: Stefano Pioli.

Inter a parte, tra Milan e Spalletti era già definito anche lo stipendio: circa 4 milioni per Luciano e lo staff per due anni più opzione sul terzo nel caso di qualificazione in Champions league. Tra questa spesa, più lo stipendio dovuto a Giampaolo (7 milioni circa al lordo delle tasse), considerevole l'investimento rossonero. Da qui il bisogno dell'approvazione - ottenuta - dell'azionista che ha condiviso la linea di Maldini e Boban di scegliere un tecnico di grande esperienza e di personalità per far uscire dal guscio il gruppo composto soprattutto da giovani per la prima volta alle prese con un top club. Ieri non sono mancati anche estremi tentativi di evitare l'esonero di Marco Giampaolo. Max Allegri si è speso in tal senso con una telefonata prima di partecipare nel pomeriggio ai funerali di Giorgio Squinzi. Ma che il Milan inteso qui come ticket tecnico avesse già preso una decisione è confermato da un altro retroscena venuto alla luce sempre ieri e dal quale si è capito il vero motivo per il quale Maldini, sabato sera, aveva abbandonato la tribuna di Marassi e raggiunto gli spogliatoi dove, in tv, aveva poi assistito alla ripresa. All'intervallo c'è stato infatti un battibecco con un tifoso milanista che ha apostrofato il gruppo dei dirigenti rossoneri con una frase del tipo: «Mandatelo via e andate via tutti voi con lui», riferendosi naturalmente a Giampaolo che stava perdendo 0 a 1 col Genoa. Maldini ha reagito male, c'è stato addirittura l'intervento degli steward per evitare che il faccia a faccia degenerasse, il segno tangibile del nervosismo che serpeggiava nella rappresentanza societaria.

Nervosismo ieri purtroppo aumentato per via delle complicazioni nella vicenda Spalletti. Per avere il prossimo allenatore, il Milan ha bisogno del via libera dell'Inter.

Ma il club nerazzurro lo concederà solo alle proprie condizioni. Dovesse mancare, l'alternativa sarebbe appunto Pioli, contattato però da Genoa e Samp. Per cui c'è anche una opzione C con uno straniero. Comunque sia, un caos.

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