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Dalla stanza ovale alla sfida ovale gli inglesi e i "15" Trump

Il Ct dell'Inghilterra carica i suoi paragonando i prossimi rivali americani al loro presidente

Dalla stanza ovale alla sfida ovale  gli inglesi e i "15" Trump

L'unica interpretazione possibile l'ha data Gary Gold, il ct degli Stati Uniti: «Non ho idea di cosa volesse dire». Già, perché di fronte all'ultima uscita di Eddie Jones, l'australiano che guida la nazionale inglese ai mondiali di rugby, tutti si sono posti un interrogativo ma in pochi hanno capito il senso. Alla vigilia del match tra i grandi d'Inghilterra e i modesti americani, il santone della Tasmania ha trovato un modo originale per caricare i suoi: «Gli americani si sono allenati per due settimane a Okinawa, come se fossero in un camp di militari. Ci affronteranno ad armi spianate e sarà come avere di fronte quindici Donald Trump».

Che il ct inglese non sia nuovo alle gaffe è cosa nota (è riuscito a definire due suoi giocatori dei kamikaze proprio ai mondiali giapponesi dove il termine ha un'accezione quasi sacra...), ma questa volta l'uscita in conferenza stampa necessitava anche di un'interpretazione politica. Ovvero: che cosa significa essere dei Donald Trump? Dei mastini della politica o dei pericoli pubblici al potere? Il ct americano ha pensato bene di dribblare qualsiasi risposta, perché altrimenti sarebbe stato lui a dover dare la chiave di lettura. E poi come l'avranno presa i quindici inglesi che domani dovranno andare in campo? Ognuno in base alle proprie opinioni politiche?

Potrebbe essere l'ultima deriva dei motivatori, un modo per superare gli Herrera, i Sacchi, i Mourinho, i Guardiola, oppure i Velasco per uscire dal calcio.

Ma forse è anche un ritorno al passato se si arriva ad usare Okinawa come Vittorio Pozzo usava il Piave per caricare i suoi o portava la Nazionale in visita al sacrario di Redipuglia prima delle sfide più delicate. Di certo a mischiare sport e politica ci hanno pensato in tanti, e forse la cosa dovrebbe favorire noi italiani se è vero che Winston Churchill ci ha sempre riconosciuto di andare alla partita come se andassimo alla guerra e andare in guerra come se affrontassimo una partita. Il signor Jones eviti dunque di provocarci, la prima volta che si ritroverà di fronte gli azzurri.

Soprattutto perché sarà difficile spiegare ai suoi che si troveranno di fronte quindici Conte. Inteso come Giuseppe, ovviamente, perché con Antonio sarebbe un altro discorso. E se gli americani, invece di glissare elegantemente, gli avessero risposto con lo stesso metro, come avrebbe interpretato l'idea di un'Inghilterra composta da quindici Boris Johnson?

Nils Liedholm sosteneva che quello di allenatore è il mestiere più bello del mondo, peccato che poi ci siano le partite.

Nel caso di Eddie Jones bisognerebbe dire peccato che poi ci sono le conferenze stampa.

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