La strana sfida scudetto. Una può solo perderlo, l'altra deve solo sperare

Conte ha la rosa più forte, Pioli il gioco migliore. Entrambi sono senza Europa e con due giganti

La strana sfida scudetto. Una può solo perderlo, l'altra deve solo sperare

Come sta la Milano calcistica? Tutto cangia, il ciel s'abbella (Guglielmo Tell). Le milanesi parlano di scudetto, come da tempo c'eravamo dimenticati tutti. Ma al di là delle usuali sviolinature propagandistiche, stavolta Milano ha proprio l'aria di un cielo che s'abbella. Inter come naturale destinataria dello scudetto, Milan come ultimo antagonista. Data della resa, dei conti, il 16 maggio: leggi Juve-Inter. La non proprio bella Signora sarà certamente arbitro. E chissà mai protagonista. La classifica (e le ultime 5 vittorie) dice che l'Inter corazzata ha 9 ipotetici (manca la sfida col Sassuolo) punti di vantaggio sul Milan goletta corsara. Dunque, chi mai più dell'Inter sarà il vero avversario dell'Inter? C'è rischio di vincere lo scudetto dell'autogol.

Oggi dici scudetto e pensi nerazzurro. Poi c'è Ibrahimovic che fa frullare l'alternativa rossonera. «Possiamo vincerlo, voglio continuare qui. Il progetto è eccitante». Lo diranno in tanti: da Donnarumma fino a Calhanoglu. Raiola, che gestisce il portiere e lo svedese, avrà bel daffare a tener in equilibrio potere della contrattazione e volontà degli assistiti.

Dunque Inter e Milan se la giocano su diversi piani. Dove stanno i pro e i contro? I pro nerazzurri: convincere il santo protettore a mantenere la salute di Lukaku e Lautaro, assatanati goleador. E qui sta l'altra sfida: l'importanza di due Totem. Ibra per il Milan, il gigantone belga per l'Inter: perderli nel finale di campionato sarebbe un po' perdersi. Il Milan ha già provato l'effetto che fa, l'Inter non proprio. Poi sotto a chi tocca. L'Inter ha il centrocampo più forte della serie A e se ne vedono gli effetti: datelo alla Juve e sarebbe ancora lietamente in alto loco. Il contropiede nerazzurro è devastante, non così il bel gioco milanista. La Nerazzurra aveva il vantaggio (meglio arrossire) di essere fuori dalle coppe, ora anche il Milan ha riguadagnato l'infelicità di non essere più in Europa. L'Inter ha tutto da perdere, il Milan tutto da guadagnare. L'Inter rischia brividi per la situazione societaria: Suning, entro fine marzo, dovrà mettere a punto i conti. Pare che il padrone cinese stia trovando un socio azionario da 250 milioni (150 subito). Vincere un titolo in Italia potrebbe ingolosire perfino il governo cinese: ecco laltra mission. L'Inter giocherà l'ultima mano nel giro di 4 giorni (12 e 16) maggiolini affrontando Roma e Juve. Il Milan giocherà a Torino, in tre giorni (9 e 12), con Juve e Toro e saranno le sue colonne d'Ercole. Poi l'Atalanta nell'ultima giornata: come non vederci già una decisione del destino? Il Milan ha un ruolino fantastico in trasferta, l'Inter una media gol da prima in classifica. Il Milan ha pescato bene negli ultimi mercati invernali. L'anno scorso Ibra e Kjaer, quest'anno Tomori: lo scudetto di Maldini. L'Inter ha messo a punto la squadra da gennaio in poi: Conte si è rifatto la credibilità.

Entrambe saranno in balia di infortuni, necessità di aver sempre a disposizione giocatori determinanti. Il Milan ha già fatto i conti con le assenze, l'Inter molto meno. Ma gli scudetti si vincono anche con l'aiuto dello stellone.

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