Lo strano caso del ct Queiroz, portoghese contro il Portogallo

Il tecnico dell'Iran deve vincere con CR7 per andare avanti E confessa: «Canterò l'inno nazionale con gli avversari»

Lo strano caso del ct Queiroz, portoghese contro il Portogallo

Possiamo chiamarlo lo strano caso di Carlos Queiroz, prendendo in prestito il titolo della pellicola su Benjamin Button. Solo che in questo caso a differenza di Brad Pitt, Queiroz non diventa più giovane col trascorrere dei giorni, semmai la sua zazzera grigia rischia di diventare completamente bianca. Questa sera a Saransk vivrà novanta minuti di inquietudini interiori e di dubbi amletici: se con il suo Iran non dovesse far fuori il Portogallo verrà probabilmente esonerato, ma se dovesse trionfare ad andare a casa sarà la nazione di casa sua e un po' potrebbe sentirsi traditore della patria.

Queiroz, 65 anni, è nato in Mozambico, ma da genitori portoghesi. Ha allenato a lungo in patria, guidando addirittura i lusitani ai mondiali del 2010 in Sudafrica. Prima aveva girato il mondo, maturando esperienze al Manchester United, im Giappone, negli Emirati Arabi e in Sudafrica, fino ad approdare sulla panchina del Real Madrid. Da sette anni vive a Teheran dove dirige il Team Melli. La fiducia degli ayatollah è stata ricompensata da una doppia qualificazione in Coppa del Mondo (Brasile e Russia), ma nella stanza dei bottoni iraniana oggi più che mai vogliono vedere risultati concreti e il passaggio del turno. E poco importa se per allestire una squadra competitiva abbia dovuto assemblare giocatori estemporanei come un violinista (Ghoochannejhad), il titolare di un negozio di giocattoli (Khanzadeh) e un ex condannato a morte (Shojaei). Queiroz deve tradire per salvare la pelle, accanirsi contro la sua bandiera per trarre profitto, anche se ha annunciato che nei minuti che precederanno la gara non rinuncerà a cantare, senza mano sul cuore, sulle note di A Portuguesa. «Sarò inquadrato da decine di telecamere - racconta - mi osserverà tutto il mondo, ma non credo che sarà un problema. Sono gli incroci, a volte bizzarri, che possono accadere in una Coppa del Mondo». Del resto nel 2012 a Poznan, Trapattoni e il suo vice Tardelli guidarono l'Irlanda contro gli azzurri di Prandelli, anche se in quell'occasione in ballo c'era solo la qualificazione per l'Italia.

Spogliata di contenuti patriottici, alla fine Portogallo-Iran diventa l'ennesima puntata di Cristiano Ronaldo contro tutti. La tripletta di Harry Kane a Panama ha consentito al centravanti inglese di scavalcarlo nella classifica marcatori (5 a 4) e l'asso lusitano vorrà ancora una volta lasciare un'impronta.

Dal canto suo il ct portoghese Fernando Santos dovrà convincere i detrattori che la squadra non è soltanto CR7 e che la dipendenza dall'extraterrestre può essere garantita da elementi come Goncalo Guedes e Bernardo Silva, sotto tono contro Spagna e Marocco.

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