Il tema riguardante l'elettrico viene affrontato come se fosse un derby calcistico tra due squadre e due passioni. Se andiamo a trattare il tema dell'elettrificazione del parco, senza slogan a effetto e con un approccio più tecnico e compatibile con gli investimenti industriali, il quadro che ne deriva è sostanzialmente diverso. Indubbio che il percorso dell'auto elettrica sia una risposta vincente da un punto di vista programmatico, ma i problemi da risolvere sono tanti.
Prendiamo le città italiane e i punti di ricarica che gradualmente devono essere installati. Per il momento si notano pochissimi punti di ricarica al centro delle città, assolutamente insufficienti, dove parcheggiano a volte vetture non elettriche.
La mappa della cintura centrale di molte nostre città risale al Rinascimento se non al Medioevo, e gli spazi sono quelli che sono: difficile, se non impossibile, realizzare una rete di ricarica diffusa. Si deve, quindi, ricorrere alla seconda se non terza cintura con punti di ricarica veloce per non intasare il traffico.
Le auto a motore termico impegnano qualche minuto per rifornirsi. Questo è il riferimento, che per il momento è lontano dalla soluzione per le vetture elettriche. Troppo presto si è classificato l'ibrido a tecnologia di passaggio.
Con il progredire della tecnologia l'ibrido tenderà a migliorare ancora e diventare sempre più efficiente a livello di emissioni. L'ibrido, a differenza dell'elettrico, non ha bisogno di punti di ricarica. L'infrastruttura di rifornimento attuale è sufficiente.
I motori termici a benzina e diesel, oggi nemici dichiarati dell'approccio demagogico alla mobilità sostenibile, verranno prodotti e migliorati ancora per molto tempo.
Speriamo che il buon senso prevalga e con serietà si affronti il miglioramento delle emissioni globali del parco autoveicoli, partendo dal suo rapido rinnovo.
Un recente studio ha calcolato che le vetture vecchie altamente inquinanti sono quasi 10 milioni.
Alla velocità attuale saranno sostituite in 14 anni. Forse è il caso di intervenire da parte delle istituzioni, magari non con divieti ma, con proposte concrete.
*Presidente Areté-Methodos
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