Sergio Scariolo mangia fiocchi al veleno sulla strada di ritorno da Reggio Emilia dove il suo Emporio Armani ha sbandato sulla curva effimera della gloria dei primati di un basket strangolato dalla crisi, vedendo spegnersi la candelina profumata dei successi in trasferta fermandosi ad otto: ha perduto (79-61!), per la seconda volta in stagione, contro la neo promossa Trenkwalder sganciandosi dalla ruota della vera Olimpia dei giorni d'oro, quando Peterson allenava e non vedeva tutto il rosa della vita, e Cappellari dirigeva la società scoprendo dove c'era la negatività che ora sembra angosciare l'avvocato bresciano convinto che certi risultati non dipendano da come allena e dirige lui la squadra, ma dall'alito pesante di un mondo che non vede mai niente di positivo. Per lui l'eliminazione in Eurolega e in copppa Italia sembrano non esistere.
Certo l'aria sarà pesante, lo è sempre stata per chi ha deciso di guidare il basket, le grandi squadre dello sport milanese, ma non come quella che ad Istanbul ha costretto ieri il suo grande nemico Simone Pianigiani, l'allenatore della nostra Nazionale che ha vinto 5 scudetti in fila con Siena, a dimettersi dal Fenerbahce. Nel comunicato si parla di motivi personali, sicuramente di salute, dopo il ricovero in ospedale per l'influenza, in realtà la situazione, dopo i disastri in Eurolega, l'ultima batosta in casa contro il Barcellona, era comunque pesante anche se in campionato le cose andavano discretamente e c'era pure stata la vittoria nella coppa nazionale, successo senza la sua presenza in panchina , visto il suo ricovero, dove c'erano gli assistenti Dalmonte e Erdogan, a cui ora è stata affidata la squadra proprio per la sfida di giovedì sul campo del Montepaschi.
Come si vede ci sono posti dove la negatività fa più danni che nella distratta Milano dove, al massimo, prendi qualche fischio, ma vai a dormire sempre tranquillo se puoi rimandare tutto alle finali scudetto e giustificare ogni caduta libera, la serie nera in casa, aspettando che gli altri consumino la polvere.
Certo all'avvocato bresciano va meglio del suo rivale Pianigiani e anche del povero presidente Petrucci entrato nella settimana dove non sembra andargli bene più nulla: ha visto perdere la corsa alla presidenza del Coni del suo candidato Pagnozzi, ha riscoperto una Lega basket, già salvata da lui in coppa Italia, incapace di reagire se l'Osservatorio fa costruire una gabbia, vergogna, per i tifosi ospiti di Cantù nel palazzo di Desio e poi ha vietato ai sostenitori di Varese di essere in tribuna ieri sera nel derby, una di quelle partite dove si riesce pure ad incassare in uno sport che non ha nessuna entrata oltre agli sponsor e ai biglietti venduti.
Petrucci e la sua rabbia che non ha smosso le ragnatele nella Lega silente, il presidente federale spiazzato da chi confonde basket e calcio e poi le dimissioni di Pianigiani che venerdì a Siena dovrebbe presentare con lui l'estate di Azzurra sulla strada per un europeo dove sarà più facile farsi eliminare alla prima smazzata che volare in alto.
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