Tutto ruota intorno a CR7. E del resto non potrebbe essere altrimenti, visto che la Juventus si è legata mani e piedi al portoghese. Il fatto è che, per esaltarne il modo di giocare e per sperare di vincere davvero questa benedetta Champions League, la Signora ha deciso di smontare tutto il proprio reparto d'attacco.
Certo, anche le esigenze delle casse bianconere hanno avuto (e avranno) il loro peso, dal momento che i 40 milioni mal contati incassati dalla vendita di Kean all'Everton determineranno una plusvalenza mica male. E altrettanto se l'operazione andrà in porto farà la partenza di Dybala. È però un fatto che il modo in cui si sta muovendo Paratici ruota tutto intorno alle esigenze di sua maestà Cristiano Ronaldo: che va esaltato, coccolato, protetto. Nessuno gli chiederà di fare troppi sforzi in fase difensiva, a patto che in attacco faccia poi la differenza. «Giocherà partendo largo a sinistra, nella sua posizione preferita», ha subito fatto sapere Sarri. Immaginando poi ovviamente che il Fenomeno punti dritto alla porta per segnare carrettate di gol: «Mi piacerebbe aiutarlo a stabilire qualche altro record, significherebbe che anche io ho contribuito un minimo a fargli scrivere qualche altra pagina della storia del calcio».
Ragionamento che non fa una grinza, evidentemente. Ma che è andato a collidere con certe esigenze di bilancio prima e con la necessità di aggiornare il parco attaccanti poi. Risultato: via Kean, via quasi certamente Dybala e via anche Mandzukic, che pure nella prima parte della passata stagione si era integrato più che discretamente con il portoghese. Poi però il croato si è ingolfato e anche il suo essere il Benzema della Juventus non è più bastato ad Allegri. Né può essere sufficiente per il calcio proposto da Sarri, i cui meccanismi necessitano probabilmente di una mente calcistica più raffinata di quella di SuperMario. Ci sarebbe Higuain, certo: che con Sarri si è trovato a meraviglia a Napoli, ma con il quale Ronaldo non è proprio andato a nozze ai tempi del Real. Insomma: trovargli un partner che ne esalti le caratteristiche non è impresa facile e comunque, alla fine, la scelta è caduta su Lukaku. Abile (anche) ad allargarsi, disposto al sacrificio e con piedi niente male. Di sicuro non all'altezza della tecnica e delle letture di gioco di Benzema, ma in questo migliore di Mandzukic. Se arriverà sotto la Mole, l'attuale attaccante del Manchester United sarà pertanto un gregarione di lusso (da oltre 9 milioni l'anno) che dovrà aprire gli spazi dentro cui proverà a sguazzare CR7. Se arriverà. In serata l'Inter ha rilanciato, 85 mln per il belga, e il Napoli ha offerto Milik più soldi. Si vedrà.
Due cose, semmai, stonano: la prima è che la Juve sta mettendo in atto una rivoluzione d'attacco per far rendere al meglio un giocatore che ha 34 anni.
Mentre la seconda coinvolge Icardi, il cui modo di stare in campo è quasi agli antipodi rispetto a quello di Lukaku: se sulla carta va bene uno, insomma, non può funzionare l'altro. E però la Juve li ha cercati entrambi.
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