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Il testacoda fuori tempo di Hamilton «I miei titoli puliti, non come Schumi»

Ci sono cose che tutti pensano, ma che non dicono, al massimo le sussurrano. Soprattutto quando riguardano una persona in grave difficoltà. È quello che viene chiamato il politicamente corretto, che il più delle volte risulta fastidioso perché non interpreta il reale pensiero, ma è solo un paravento trasparente di cui abusano anche gli sportivi. Lewis Hamilton per una volta ha preferito farne a meno. Sarebbero stati solo applausi se di mezzo non ci fosse Michael Schumacher e la sua condizione attuale, alle prese con una riabilitazione difficilissima dopo il terribile incidente nel dicembre del 2013 sulla neve di Meribel.

Il neo campione del mondo, per la terza volta, in un'intervista alla Puma, sponsor della Mercedes, di cui il tabloid tedesco Kölner Express ha rivelato uno stralcio, a una domanda in cui venivano paragonati i suoi successi a quelli del Kaiser avrebbe detto: «Ho vinto i miei titoli solo grazie alla mia abilità, al mio talento, non ho mai fatto ricorso a ciò che ha fatto Schumacher nella sua carriera». Parole che hanno messo i brividi a tanti e ovviamente scatenato i tifosi del sette volte campione del mondo. Reiner Ferling, responsabile del fan club di Kerpen, ha ribattuto: «Forse Hamilton dovrebbe accendere il cervello prima di parlare vista anche la situazione che sta vivendo la famiglia e dovrebbe sapere di cosa è stato capace Michael». E Ferling «avvisa» il britannico: «Dico solo che chi sbatte in faccia il proprio orgoglio agli altri poi finisce per cadere per terra».

Stando sempre al tabloid, Hamilton anche in altre occasioni non è stato tenero con Schumi e ricorda quando Lewis nel 2014 commentando l'incidente sugli sci del tedesco avrebbe detto: «Tutte le cose accadono per un motivo». Sfugge quello per cui sia tornato alla carica ora. Ha appena vinto il terzo titolo mondiale, ha eguagliato il suo mito Ayrton Senna. Con Fernando Alonso e Sebastian Vettel è considerato il pilota più forte del circus. Ma contestualizzato al momento particolare in cui Hamilton dispensa «carezze» a chiunque e dice la sua su qualsiasi cosa, è più facile da comprendere. Anche se resta il fatto che se si ripuliscono le parole dalla situazione personale che sta vivendo Schumacher in tanti si troverebbero d'accordo con Lewis.

Perché Jerez '97 e l'incidente con Villeneuve, oppure Adelaide '94, contro Hill, esistono nella carriera di Schumi. Come non si può dimenticare Budapest 2010 con Barrichello «spinto» quasi contro il muro in rettilineo. Celebri le sportellate del tedesco per conquistare titoli e vittorie. Ed è anche vero che non ha mai dovuto lottare con compagni di scuderia combattivi come Nico Rosberg. Per diversi motivi Barrichello e Massa lo hanno fatto anche passare per permettergli di collezionare titoli mondiali. Non sono quindi parole scandalose, quelle di Hamilton solamente non opportune.

Un testacoda nel momento sbagliato.

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