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Tetto in Cina ai maxi ingaggi Quanti big pronti a tornare

Federico Spagna

C'era una volta il Bengodi del calcio e presto non ci sarà più. La Cina, infatti, negli ultimi anni ha accolto diversi talenti attratti dai ricchissimi ingaggi proposti. Dal 2019, però, la Chinese Football Association - la Federazione cinese - introdurrà la salary cap, ossia un tetto agli stipendi ma anche un taglio ai bonus legati a prestazioni e successi dei giocatori. Il massimo organismo calcistico cinese non ha ancora specificato le cifre da non superare ma è verosimile che i big possano salutare. Difficile pensare che stelle che hanno illuminato la scena europea e che hanno preferito trasferirsi dall'altra parte del mondo per godere dell'etichetta e dello stipendio da superstar accettino di ridurre il proprio compenso.

Sui vari Yan, Zhang e Li, infatti, a spiccare nelle rose delle squadre cinesi sono Paulinho, Oscar, Hulk, Carrasco, Teixeira e Pato. Personaggi che possono anche vantare titoli importanti in carriera. Come Oscar che ha vinto due Premier League e un Europa League con il Chelsea prima di trasferirsi a gennaio del 2017 allo Shanghai per 60 milioni di euro. O come Pato che con il Milan ha vinto uno scudetto. Hulk, invece, lasciando lo Zenit San Pietroburgo a luglio del 2016 per approdare in Cina firmando un contratto da circa 20 milioni di euro, fece registrare un record percependo il doppio di quanto guadagnava Neymar al Barcellona a quei tempi. Sono soprattutto questi i calciatori che dalla prossima stagione potrebbero fare ritorno in Europa. A loro si aggiunge anche Graziano Pellè che, marchiato dal rigore fallito contro la Germania ai quarti di Euro2016, ha preferito fare le valigie verso l'Estremo Oriente. Diverso il ragionamento proprio per alcune vecchie conoscenze del calcio italiano come gli ex interisti Eder, Guarin ed Hernanes o l'ex napoletano Lavezzi. Questi, infatti, difficilmente riuscirebbero a trovare spazio nel vecchio continente senza tagliarsi notevolmente l'ingaggio considerata anche l'età avanzata. Così come Mascherano e Obi Mikel che hanno scelto la Cina per vivere una seconda giovinezza. L'unico europeo a non esser soffiato via dal vento dell'oriente è l'italiano Fabio Cannavaro.

Il provvedimento, infatti, non tocca gli allenatori e lui dovrebbe continuare a guidare il Guangzhou.

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