La Thailandia chiama Del Piero. E dire stop?

Alla vigilia dei 40 anni rischia di venarsi di malinconia il crepuscolo di un grande del calcio moderno

La Thailandia chiama Del Piero. E dire stop?

In principio fu il Sion. Poi, tra le tante offerte, la scelta cadde sul Sydney. Australia: nuovo mondo e nuova vita. Zero pressioni e il desiderio di scoprire una realtà sconosciuta e del tutto diversa da quella cui era abituato.

Lo ha spiegato più volte lui stesso, Alessandro Del Piero. Professione calciatore e immagine da vincente costruita in tanti anni, con la Juventus e la nazionale. Inutile enumerarne i successi e i riconoscimenti, perché quasi non renderebbero l'idea di quello che l'ex numero dieci della Juventus ha rappresentato e rappresenta tuttora nell'immaginario del tifoso bianconero e dell'appassionato in genere. Adesso, fatta quasi l'abitudine a immaginarlo immerso nella realtà australiana «in un mondo bellissimo e affascinante, del tutto differente da quello cui io e la mia famiglia eravamo abituati», arriva la possibilità di un'altra esperienza.

In Thailandia, addirittura. Dove il Ptt Rayong, società appena promossa nella massima serie con alle spalle un colosso del gas e del petrolio, pare essere fortemente interessato ad assicurarsene i servigi: «Gli abbiamo inviato una lettera per chiedergli le sue condizioni, compensi inclusi, per venire a giocare qui da noi e lui ci ha risposto che aveva bisogno di qualche giorno per pensarci - ha spiegato il manager della società Prawut Thavornsiri -. Al 60% verrà da noi». Pare che da quelle parti, nel sud della Thailandia, siano anche interessati a Vincenzo Iaquinta e vien da sé che l'operazione avrebbe anche un retrogusto romantico e nostalgico.

Allenatore dei rossoblù è Peter Withe, giramondo ed ex attaccante divenuto celebre per aver realizzato il gol con il quale l'Aston Villa batté il Bayern Monaco nella finale di Coppa dei Campioni del 1982: i compagni di squadra di Del Piero, oggi terz'ultimo con il suo Sydney nell'A-League australiana, sarebbero emeriti sconosciuti e, insomma, è inutile nascondere che il crepuscolo di uno dei giocatori più affascinanti del calcio moderno rischierebbe di venarsi di

malinconia se non proprio di tristezza. Forse, dopo diciannove stagioni di Juventus e due di Australia, con i 40 anni da compiere il 9 novembre, è arrivato il momento di dire basta. Con tanti ringraziamenti ai thailandesi.

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