Thuram, lo stakanovista dell'Inter "nata" da Lukaku

Doveva essere l'alternativa al belga e Lautaro è diventato imprescindibile e sempre disponibile

Thuram, lo stakanovista dell'Inter "nata" da Lukaku
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Lukaku non è più di moda, nemmeno a Roma. Colpa di un confronto sbagliato e di Marcus Thuram, che sta giocando la migliore stagione della carriera. Già detto più volte che se il francese stupisce, il merito va a chi gli ha trovato tempi, modo e posizione per brillare, cioè Inzaghi e tutta Inter, cominciando dal gemello Lautaro. E a Roma si è visto una volta di più: Thuram gol segnato e autogol provocato, Angelino dopo Gatti, due di seguito in due partite che valgono mezzo scudetto; Lukaku un gol sbagliato se non addirittura mangiato, lui solo, faccia a faccia con Sommer. Capita anche a quelli bravi, perché Lukaku resta bravo e i suoi gol li ha segnati anche quest'anno, già 15, di cui 9 in campionato, gli stessi di Thuram, che con le coppe arriva a 11.

È facile sovrapporre la stagione dell'uno a quella dell'altro, oltretutto Thuram aveva già deciso la sfida di andata contro la Roma, per cui la sua sembra quasi una faccenda personale con Big Rom. È facile però il rischio è di scivolare nella faciloneria, perché quando l'Inter è stata costruita, Thuram non era l'alternativa a Lukaku, prendo questo e lascio quello, ma era stato strappato al Milan (1 milione netto in più d'ingaggio) per giocare con Big Rom. Lui, Lautaro e Lukaku. E se fosse andata così, forse adesso il campionato sarebbe già finito.

Thuram firma per l'Inter a metà giugno. Lukaku rompe a metà luglio. Marotta rincorre Scamacca (che rifiuta), Balogun (finora 4 gol col Monaco in Ligue 1, pensa te), Taremi (costa troppo, arriverà a giugno a zero) e a Ferragosto ripiega infine su Arnautovic (10 milioni, riscatto appena diventato obbligatorio). Thuram gioca tutte le amichevoli senza segnare, resta a secco anche nelle prime 2 di campionato, ma poi non si ferma più: gol alla Fiorentina, gol nel derby, al Napoli, alla Lazio, due volte alla Roma, insomma: tanti soldi d'ingaggio, ma spesi decisamente bene.

In più, un particolare prezioso per ogni allenatore: sempre disponibile e presente nelle 32 partite giocate dall'Inter. Un po' come l'anno scorso Lautaro, 57 su 57 (quest'anno 2 assenze per infortunio). ThuLa efficace ed efficiente, prima risorsa di una squadra che si difende bene e attacca meglio: 55 gol in 23 partite, quasi 2 e mezzo per volta. Lautaro il leader, Thuram la spalla. Ma se il Toro non segna, come contro Juventus e Roma, Inzaghi sa che Tikus può risolverla da solo. Perché 11 gol sono tanti, ma il francese in stagione somma anche 10 assist, di cui 10 in Serie A.

Venerdì turnover, ragionato ma

turnover. Arriva la Salernitana ultima in classifica e sarà dura non pensare alla Champions: la prossima settimana a San Siro arriva il vecchio amico Simeone e Inzaghi già da due mesi pensa al modo migliore per accoglierlo.

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