Tocca a Berlusconi l'ultima parola Allegri aspetta il sì

Lunedì o martedì incontro decisivo con il presidente ad Arcore

Tocca a Berlusconi  l'ultima parola  Allegri aspetta il sì

Ancora un rinvio, l'ultimo. Allegri e Galliani hanno passato la serata in un ristorante del centro di Milano, pescati prima dalla foto di un procuratore, poi da tutti i giornalisti, prima di giungere alla terza via. Lunedì, al massimo martedì, incontro finale con Berlusconi ad Arcore. Deciderà il presidente. Alla fine deciderà Berlusconi senza lasciar dubbi o incertezze. Dentro o fuori. Allegri ha deciso di attendere, e lo ha fatto al culmine dell'ennesimo incontro con Adriano Galliani, il dirigente rimasto al suo fianco nei giorni più complicati. Appuntamento a cena, destinazione tenuta segreta, ma poi non troppo, per evitare l'assalto di telecamere e cronisti: poteva essere un incontro decisivo. In pratica ha preparato il grande summit con Silvio Berlusconi, già rinviato due volte: lunedì, poi slittato a giovedì, infine cancellato dall'agenda presidenziale rimasto in Sardegna alle prese con le grane di natura politica.

Ha scelto lui, Allegri, dopo un lungo approfondito confronto con il proprio legale, e il colloquio con l'inviato della Roma, spedito sul fronte rossonero per rompere l'assedio e spingere il livornese a prendere una decisione. Dentro (il Milan) o fuori (verso Trigoria) l'ultimatum giallorosso. Affrontato con una variazione sostanziale rispetto alle ultime ore. E cioè l'eventuale, coraggiosa richiesta di restare sulla panchina del Milan rispettando il contratto in vigore fino all'estate del 2014, non può essere “premiata“ dal prolungamento, sia pure formale, di un altro anno, che abbia il significato di puntellare credito e prestigio presso lo spogliatoio e i media che tornerebbero a impallinarlo al primo scivolone. Certo, questa svolta rischia di mettere in difficoltà la Roma.
Per una volta, Galliani, da attore protagonista della telenovela si è trasformato in notaio, costretto per uscire dalla curva a prendere nota della volontà del tecnico, liberandolo anche dal sentimento di riconoscenza per il perfetto sodalizio vissuto in tre anni. Ma a tavola qualche spiraglio si è aperto. Il bivio è rimasto molto stretto, ma non impossibile: da una parte restare, sapendo di avere contro il presidente Silvio Berlusconi, dall'altra invece, chiudere l'armadietto di Milanello, raccogliere i suoi collaboratori e trasferirsi armi e bagagli a Trigoria. Dove l'attende un ricco contratto di due anni (più opzione per il terzo), tutto ancora da scrivere e sottoscrivere: nelle cifre e nei dettagli. La novità serale porta speranza alla voglia di Allegri di rimanere a Milano.
Un paio di ore prima dell'incontro tra Galliani e Allegri, tornato da Livorno (al mattino ha visitato l'acquario), il pronostico più accreditato coincideva con l'epilogo malinconico dell'esperienza milanista da parte del tecnico. Erano pochi gli spiccioli da puntare eventualmente sull'ipotesi terza, cioè l'ennesimo rinvio. Invece ecco la terza via. E oggi il vice-presidente, di primo mattino, raggiungerà Tiblisi ( 4 ore di viaggio) per partecipare alla partita di addio di Kaladze. Poi tornerà a pensare al Milan.

Solo dopo la chiusura della pratica Allegri, si potrà eventualmente aprire ufficialmente quella relativa al successore, cioè Clarence Seedorf. Come si capisce al volo anche l'ultimo intervento a favore della riconferma dell'allenatore firmato da Mino Raiola, in nome e per conto di Mario Balotelli, non ha avuto un effetto immediato. Peserà semmai sul futuro e sulle incognite legate al successore. Che nel frattempo attraverso il portavoce, Deborah Martin, ceo della DM Milan group, società che cura gli interessi di Clarence Seedorf, ha fatto sapere di non conoscere direttamente «l'interesse del Milan, ci sono solo rumors riportati dai giornali e non invece sondaggi o contatti diretti».
Proprio questa presenza, cioè una società che si occupa anche di procure al fianco di Clarence, viene considerata un'altra anomalia.
Prima di raggiungere Allegri Galliani ha continuato a incontrare addetti al calcio-mercato.

Intesa raggiunta con Campedelli, presidente del Chievo, per il rinnovo della comproprietà di Paloschi, colloquio con Raiola, da poche ore diventato anche di Niang, per discutere di iniziative in Brasile (scuola calcio) e del futuro di Robinho, convinto a restare ancora in Italia e addirittura a rinnovare l'intesa col club.

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