Coronavirus

Tokyo, cresce il partito del no ai Giochi

Contagi in salita, polemiche feroci. E il n.1 del Cio Bach rinvia la visita

Tokyo, cresce il partito del no ai Giochi

Il partito all'opposizione continua a crescere. E no, non si tratta di elezioni. A 10 settimane dal via dei Giochi Olimpici di Tokyo sono sempre di più i giapponesi che si schierano contro le Olimpiadi e vorrebbero cancellarle con polemiche feroci tra medici, infermieri e volontari sul piede di guerra. E nel mezzo atleti e il Cio che continua a manifestare sicurezze che sembrano essere solo sulla carta. Tanto che lo stesso presidente del Cio Thomas Bach ha rinviato a data da destinarsi la sua visita a Tokyo prevista per la prossima settimana. L'area metropolitana della città ospitante infatti è alle prese con una recrudescenza di contagi da coronavirus, tanto che le autorità sono state costrette ad adottare misure restrittive molto severe con lo stato di emergenza prorogato almeno fino alla fine di maggio.

Secondo l'ultimo sondaggio, il 59% dei giapponesi sono favorevoli alla cancellazione dei Giochi. E tra i favorevoli, il 39% del totale, il 23% vorrebbe comunque eventi preclusi al pubblico. «È una ricetta per il disastro» dicono molti tra gli oltre 100mila volontari di Tokyo 2020. Se da una parte atleti, funzionari e giornalisti, vivranno in una sorta di bolla e saranno quotidianamente tamponati e controllati, i volontari hanno ricevuto solo un opuscolo che li invita a indossare mascherine, utilizzare disinfettanti per le mani e mantenere le distanze. Ma loro potranno prendere i mezzi pubblici e torneranno a casa ogni sera, ponendosi quindi a rischio contagio. Non solo: anche medici e infermieri lanciano l'allarme. Sia dal punto di vista numerico, con organici al di sotto delle esigenze per gestire l'emergenza anche senza Olimpiadi, che da quello sociale, con tanti giapponesi che denunciano lo spreco di denaro pubblico in un momento così delicato.

L'ultima parola spetta al Cio, convinto che i Giochi si faranno regolarmente ma alle prese con pressioni sempre più forti.

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