Pensate un po' che scherzi combina il calendario, mica soltanto quello del football. Oggi 9 dicembre la Chiesa celebra San Siro da Pavia e San Vittore da Piacenza. Ora mi sembrano davvero coincidenze fantastiche per Antonio Conte e i suoi cari nemici. Il salentino torna a disposizione della squadra, in panchina, ha scontato la squalifica di mesi quattro, anche se i giudici, quelli tra i più puri e duri, ne volevano dieci e sono rimasti delusi dalla clemenza della corte. Ma ormai i giochi sono fatti e Antonio Conte può abbandonare gli arresti domiciliari, trascorsi nervosamente tra i muri e i vetri delle tribune d'Italia e d'Europa, e ripresentarsi sul prato, a bordo campo, nello spogliatoio, in panchina, in piedi, stringendo la mano all'arbitro e ai suoi collaboratori, agli avversari, all'allenatore rivale, beccandosi, c'è da giurarlo, una montagna di fischi e insulti, pernacchie e allusioni. E' vaccinato e maggiorenne, sa bene che cosa lo attenda a Palermo e altrove, questa nostra bell'Italia quando mette il timbro non te lo leva più di dosso, non è un semplice tatuaggio di moda, è sentenza di popolo che è affamato di giustizialismo più che di giustizia. Conte ha resistito da solo, Agnelli lo ha tutelato secondo dovere, la strategia dei difensori è stata sbagliata, la proprietà non ha mai fatto sentire la propria solidarietà forte, decisa, come, nel passato di Tangentopoli, era stato fatto con alcuni dirigenti sotto inchiesta, atteggiamento smentito e ribaltato, invece, in Calciopoli. Conte ha tenuto nota di tutto.
Oggi ritorna nella partita di Palermo, laddove il dominus si chiama Maurizio Zamparini. Il presidente mangiallenatori ha stima elevata di Conte, lo ritiene il migliore del bigoncio insieme con Mourinho, lo aveva consigliato a Marotta che gli preferì Del Neri. Scegliete voi chi tra i due abbia migliore competenza in materia.
Il ritorno di Conte sembra una specie di ricostituente energetico per la squadra che è già prima in Italia e appena da qualche giorno prima nel suo girone di Champions. Si dovrebbe dedurre che l'assenza dall'ufficio del titolare non abbia provocato scompensi. Conte ha potuto comunque lavorare durante la settimana, sottraendosi soltanto agli incontri con la stampa. Ha scelto, ha suggerito, ha deciso per poi delegare prima Carrera, poi Alessio ai novanta minuti della partita, quelli più caldi, quelli durante i quali il carattere del salentino, di mare, di sole e di vento, ha la capacità di trasmettere stimoli e indicazioni importanti al gruppo.
Il ritorno di Conte è stato accompagnato da una serie di messaggi augurali da repertorio. L'ipocrisia regna sovrana anche nel mondo del football, Conte non è simpatico né ha voglia di rendersi tale, ci sono suoi sodali (Zeman fra questi) che ritenevano inadeguata la squalifica e soprattutto ingiusta e illogica la possibilità, per lo stesso squalificato, di poter condurre gli allenamenti. Conte sa benissimo che alcuni complimenti sono falsi come una moneta da tre euro. In questi quattro mesi Conte ha capito dove possa arrivare la Juventus ma anche quali siano i limiti della squadra, limiti tecnici e non tattici (non tutti hanno compreso che la Juve attua un 3-3-4 che spesso diventa 3-2-5), una normalità generale di organico nonostante la quale la Juventus conserva il primato e ha ribaltato i pronostici negativi di Champions. Oggi, tuttavia, Conte si ritrova dinanzi alla domanda delle cento pistole: se la squadra dovesse inciampare contro il Palermo allora quale sarebbe il valore effettivo dell'allenatore a bordo campo? Se dovesse fornire una prestazione superba, quanto ha inciso, veramente, l'assenza del tecnico? Il censo delle due squadre in campo non dovrebbe comportare sorprese ma l'adrenalina di Champions può essere calata, come è accaduto dopo la vittoria sul Chelsea.
Conte torna "libero" con la solita ombra tipica del Paese. C'è un deferimento che attende ancora sentenza, ci sono altre voci in circuito che rendono l'aria maleodorante. Non è finita ma per Antonio Conte il bello deve ancora incominciare e lui sa benissimo che cosa sia.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.