nostro inviato ad Appiano Gentile
Non c'è Alessio Cerci fra i convocati del Toro e non c'è Fredy Guarin fra i convocati dell'Inter. Il torinista è sul mercato e pare abbia anche estimatori. Il colombiano no, lui piuttosto sarebbe disposto a rimanere ad Appiano a guardare gli altri: Juventus, Manchester United o non si muove, l'Inter invece ha fissato il prezzo di 16mln e rimbalzato l'offerta di Peter Lim, azionista di maggioranza del Valencia e non uno qualunque, fra l'altro molto amico di Erick Thohir. L'imprenditore singaporiano figlio di un pescivendolo è stato collocato da Forbes all'ottavo posto dei più ricchi della città stato asiatica con un patrimonio di 1,6 miliardi di dollari. Soldi ne ha, la sua offerta di prestito con diritto di riscatto non sta in piedi. L'Inter l'ha rifiutata perchè ha bisogno di cash per arrivare a Ezequiel Lavezzi, Fredy Guarin invece non l'ha neppure esaminata perchè il Valencia non rientra nei suoi orizzonti, è anche inutile che Lim alzi il cash. Mazzarri in conferenza era stato molto cauto sul colombiano: «Deciderò se convocarlo dopo l'ultimo allenamento, devo fare delle considerazioni».
La situazione è delicata e sta condizionando i movimenti di Piero Ausilio a poche ore dalla fine del mercato. Dopo Javier Zanetti che si era detto disposto ad andare a parlare personalmente con Lavezzi, ieri anche Mazzarri non è riuscito a trattenersi: «È anche simpatico, al bar, a fare una girata , il Pocho è un grande come ragazzo e come giocatore. Ho un bel ricordo, poi tutti conosciamo il suo livello». A Mazzarri ne manca uno ed è noto, per il resto nei 22 per la trasferta di Torino ci sono proprio tutti, assente solo Rodrigo Palacio con la caviglia sinistra ancora in disordine. Mazzarri ha anche tracciato le sue personalissime e interessanti impressioni su alcuni singoli: «Medel è andato oltre le migliori attese, secondo nei test fisici, potrei inserirlo subito a Torino. Lui può giocare anche con M'Vila quando utilizzo il doppio mediano. Kovacic finalmente si è sbloccato, ha una miglior condizione che gli permette di prendere la palla senza avere l'uomo addosso. Dodò le doti le ha, deve migliorare tatticamente, Icardi deve salire di livello ma è sulla strada buona». Ha fatto capire senza giri di parole che lui è contento così, buon precampionato, buon mercato, buona atmosfera, buona sinergia fra tutte le parti, al punto da non porsi limiti.
Scusi, gli è stato chiesto, può dichiarare apertamente che l'obiettivo di quest'anno è la qualificazione in Champions? Magari attraverso l'Europa League? «Ennò - ha risposto - altrimenti significa che punto al terzo posto, invece non mi pongo limiti».Lavorerà sulla squadra che ha affrontato la trasferta in Islanda, un 3-5-1-1: «Manca Palacio che spero di avere nella prossima giornata, per il resto è quella la squadra tipo». Sembra più consapevole anche lui.
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