Non è mai facile mettersi nei panni del tifoso del Toro. Condannato a un eterno confronto cittadino con la società più ricca e vincente d'Italia. Un avversario quotidiano, scomodo e ingombrante: la Juve è lì, davanti a tutti (quasi) sempre e comunque. Anche nell'attuale campionato, dopo quattro giornate in cui la concorrenza ha già perso colpi mentre lei, pur con qualche balbettio, ha infilato quattro vittorie in altrettante partite. Ecco allora che la giornata odierna si presenta particolare per il tifoso granata, certamente desideroso che la squadra di Mazzarri vinca ma pure un minimo combattuto.
Perché Belotti e compagni ospiteranno il Napoli (ore 12.30), mentre in serata i bianconeri renderanno visita al Frosinone: non è difficile rendersi conto che sulla carta il compito più difficile ce l'abbia sicuramente la squadra di Ancelotti, ieri rimasto con la bocca chiusa e chissà poi perché, riprendendo almeno in questo le abitudini di Sarri che non amava parlare alla vigilia dei match di campionato. Insomma: una vittoria del Toro, ma pure un pareggio, faciliterebbe la fuga della Signora (possibile più cinque sulle prime inseguitrici) che davvero non si vede come potrebbe perdere terreno in Ciociaria contro una delle squadre più vulnerabili della massima serie (già dieci gol presi). «Finora abbiamo raccolto poco in rapporto al gioco prodotto così Mazzarri, il Grande Ex oggi sulla panchina granata -. Se per una volta raccogliessimo i tre punti anche senza meritare, non sarebbe male. In linea di massima, però, un allenatore come me deve pensare a come essere concreto». Che poi è il suo marchio di fabbrica, quello grazie al quale il popolo granata si augura di vivere una stagione a ridosso della zona europea e magari pure dentro. Senza l'infortunato Iago Falque, il Toro dovrebbe presentare per la prima volta in stagione la coppia Belotti-Zaza: il primo ha segnato al Napoli quattro reti in sei partite, il secondo due in sei. Come biglietto da visita, non c'è male: dall'altro lato, Ancelotti potrebbe fare riposare Albiol, Allan e Milik affidandosi quindi a Maksimovic, Rog e Mertens. Al Grande Torino' ci saranno anche duemila tifosi partenopei (settore ospiti esaurito) e, insomma, si preannuncia un pomeriggio caldo che farà da prologo alla sfida di sabato prossimo alla Juve, ancora sotto la Mole.
La Juve aspetterà e, in serata, baderà a se stessa. Con la consapevolezza di essere al momento una spanna superiore alla concorrenza pur se Allegri non può fare altro che predicare calma visto che «in giro c'è troppo ottimismo. L'entusiasmo e i complimenti abbassano la tensione». Del resto, tra campionato e Champions sono finora arrivati solo successi (cinque) e l'eventuale sesto permetterebbe al tecnico livornese di eguagliare il se stesso del 2014.
Il Frosinone (zero gol segnati, per di più) cercherà quindi un mezzo miracolo ricordando anche che nel settembre 2015 era riuscito a conquistare il primo punto della sua storia in serie A proprio contro i campioni d'Italia, addirittura a Torino (1-1, pareggio di Blanchard nel recupero). Ronaldo ci sarà, certo che sì: (pressochè) impossibile immaginarlo seduto dopo il rosso in Champions, motivo per cui un gol sarebbe la miglior medicina. Riposerà invece Mandzukic, con il risultato che il tridente dovrebbe essere completato da Dybala («giocherà») e Bernardeschi.
A proposito della Joya, lo si attende all'incasso: lo scorso anno di questi tempi aveva già fatto sfracelli (otto gol nelle prime quattro giornate), mentre per adesso non è una prima scelta. «È un giocatore importante lo coccola Allegri e ha il gol nelle gambe. Va sfruttato al meglio». Coraggio.
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