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Totti e i presidenti della Roma: tra Sensi e Pallotta c'è un abisso

Franco Sensi, grandissimo Presidente della Roma, ha sempre avuto un rapporto speciale con Totti: "Ha sempre ribadito al mondo intero che mi reputava l’unico figlio maschio"

Totti e i presidenti della Roma: tra Sensi e Pallotta c'è un abisso

Francesco Totti è approdato alla Roma all’età di 13 anni, nel lontano 1989. Il Presidente giallorosso dell’epoca era l’ormai scomparso Dino Viola. Dal 1991 al 1993, alla presidenza del club capitolino, si sono succeduti Giuseppe Ciarrapico e Ciro Di Martino, fino a quando nel maggio del 1993 è subentrato l’uomo che fece la fortuna di Totti: l’indimenticato Franco Sensi che restò in carica fino alla sua morte, avvenuta nel 2008. Totti, l’anno scorso, ebbe solo parole d’elogio per un altro personaggio che fu come un padre per lui:“Lo ringrazierò sempre per quello che ha fatto. Lui ha dato tutto quello che poteva dare. Ha sempre ribadito al mondo intero che mi reputava l’unico figlio maschio, questo mi ha gratificato, era un rapporto vero, di stima, che andava oltre ogni confine”. Recentemente, però, la signora Franca, moglie di Sensi, ha dichiarato di essere rimasta molto delusa dall’atteggiamento del Pupone che non avrebbe invitato la famiglia alla festa del suo 40esimo compleanno: "Lo abbiamo cresciuto per 20 anni, mi ha deluso come uomo. Lui è stato bravissimo a restare a Roma, ma anche mio marito e mia figlia a tenerlo: lo hanno accontentato in tutto per farlo rimanere. Queste cose dovrebbero essere importanti. Io non sarei mai andata alla festa, ma per mia figlia mi è dispiaciuto".

Dal 2008 al 2011, prima che la società passasse poi in mano agli americani Thomas Di Benedetto e James Pallotta, la Presidentessa della Roma è stata Rosella Sensi, figlia di Franco, che proprio recentemente si è schierata dalla parte di Totti accusando la società di non aver saputo gestire la figura dello storico capitano: “Sono allibita. Una società come la Roma non può lasciare che il suo simbolo sia trattato così e la colpa è della lontananza del presidente che avrebbe dovuto accompagnare il capitano nella gestione di tutto l’anno. Chiederei a Pallotta di essere più presente e se non ce la fa, faccio una battuta: lo facesse Totti il presidente” E ancora:“Per me domenica non sarà una festa. Mio padre ha rappresentato il presidente di Francesco per la parte principale della sua carriera. Totti doveva terminare la sua carriera, ma non così. Domenica non può rappresentare una festa per come è stato gestito tutto l’anno dall’allenatore e in parte dalla società. Totti non andava gestito, andava condivisa con lui tutta questa parte di fine carriera. Francesco è un professionista, tutto questo andava fatto in maniera diversa. Non si può farlo entrare negli ultimi tre minuti di una partita. Le vittorie della nostra gestione sono state tante, ma poche per quello che ci meritavamo. Sono arrivate grazie a tante persone che in quel momento hanno dato tanta professionalità e passione. Credo che un presidente debba esserci, e che debba prendersi responsabilità che sono sue”.

Il rapporto con Pallotta non è mai stato dei migliori con i tifosi della Roma indignati per il trattamento riservato al loro capitano. Domani conosceremo il futuro di Totti: continuerà a giocare o accetterà l'incarico di direttore tecnico?

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