Tour per undici italiani: dal fenomeno amatore ai 3 fenomeni

Dopo il tricolore choc di Conca, Ganna & C sfidano Pogacar, Vingegaard ed Evenepoel

Tour per undici italiani: dal fenomeno amatore ai 3 fenomeni
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Da un amatore fenomeno che si laurea campione d'Italia dei professionisti ai fenomeni veri, quelli che da sabato accenderanno il Tour de France numero 112. Da Filippo Conca a Tadej Pogacar, Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel. Da un fenomeno che ha sbaragliato il campo domenica scorsa sulle strade di Gorizia lasciando senza parole e senza tricolore Milan e Ganna, a una generazione di fenomeni che sta animando da quattro anni il movimento ciclistico mondiale.

Les géants sont prêts, i giganti sono pronti per la sfida più importante dell'anno. Lilla si appresta a vivere la sfida più attesa, quella che ha monopolizzato le ultime cinque (anche il danese nel 20 non era al via): Pogacar contro Vingegaard, i dominatori assoluti del Tour. Al momento la sfida è sul 3-2 per lo sloveno campione del mondo, ma Pogi sarà chiamato a far suo un Tour che sulla carta sembra disegnato su misura per l'asso danese.

Mancano due gironi al via di Lilla e questa sera ci sarà la presentazione delle squadre (23 da 8 corridori ciascuna, totale 184). Dal 5 al 27 luglio, da Lilla a Parigi, 3333,8 km per la prima volta dal 2020 tutti in Francia, senza sconfinamenti. Sette saranno le tappe in pianura, sei mosse, sei tappe di montagna e due crono individuali. Due giorni di riposo, martedì 15 e lunedì 21. Quelle contro il tempo saranno la quinta, Caen-Caen di 33 km, velocissima, e la 13a sui Pirenei, Loudenvielle-Peyragudes di 11 km: cronoscalata con gli ultimi 8 in salita al 7,9% di pendenza.

A proposito di pendenze, di salita in questa Grande Boucle ce n'è sarà a iosa. Saranno 51.500 metri complessivi di dislivello. Il tetto del Tour è il Col de La Loze, 2304 metri, dove due anni fa Tadej Pogacar rimediò la sconfitta più cocente da Vingegaard. Delle sei tappe di montagna, cinque sono in salita: Hautacam (12ª), Luchon-Superbagnères (14ª), Mont Ventoux (16ª), Courchevel (18ª) e La Plagne (19ª). Dopo la pausa olimpica, si torna a Parigi, sui Campi Elisi. Tappa vera, con tre passaggi a Montmartre, sulla côte già vista nel percorso dei Giochi di Parigi 2024.

Saranno 11 gli italiani al via, divisi in 8 squadre: una spedizione capitanata idealmente da Jonathan Milan e Filippo Ganna. Il friulano della Lidl-Trek, debuttante alla Boucle, andrà a caccia della prima maglia gialla che sarà assegnata sabato a Lilla. Al suo fianco il friulano avrà come pesce pilota Simone Consonni. Mentre Filippo Ganna (Ineos), che è alla seconda partecipazione dopo quella del 2022, se riuscisse a vincere una tappa entrerebbe nel club di chi conta successi di giornata in tutti e tre i grandi giri.

Inseguiamo una vittoria che ci manca dal 27 luglio 2019, quando a Van Thorens Vincenzo Nibali sempre lui ci ha regalato l'ultimo acuto di prestigio. Da allora sono passate la bellezza di 106 tappe senza registrare più un hurrà azzurro. Al via ci sarà anche il 36enne Matteo Trentin, che in quel Tour datato 2019 vinse la tappa di Gap (il 24 luglio, ndr).

Con lui Alberto Dainese e Mattia Cattaneo, Gianni Moscon ed Edoardo Affini, Vincenzo Albanese, Simone Velasco e Davide Ballerini. Qui possono stare tranquilli, di corridori amatori nei paraggi non ce ne sono, solo innamorati di ciclismo.

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