Tregua Inter-Icardi. Oggi torna ad allenarsi con vista sul mercato

Maurito recupera dall'"infortunio" e rientra in gruppo. Già in panchina contro la Lazio?

Tregua Inter-Icardi. Oggi torna ad allenarsi con vista sul mercato

Dialogo in un bar di Milano. La notizia: «Sai che Icardi torna ad allenarsi?». La risposta «Ah! Il malato immaginario è guarito...». Basta questo scambio di battute per capire come si è risolta la telenovela. Una soap opera che si è raccontata davvero più sui social e nelle tv (appunto).

L'incontro che ha certificato la «pace» ieri a mezzogiorno tra l'ad dell'Inter Beppe Marotta e l'avvocato Paolo Nicoletti in rappresentanza degli Icardi's: oggi Mauro Icardi tornerà in gruppo, senza un comunicato, come un infortunato qualsiasi, unica cosa normale in questa vicenda. L'intesa è basata sui toni abbassati da entrambe le parti. Non riavrà la fascia, non subirà alcun processo interno o pubblico. Toccherà esclusivamente a Luciano Spalletti gestire il ritorno del numero nove dopo un mese e mezzo di assenza. Da quel 13 febbraio, giorno dello «sfasciamento» e dell'ammutinamento. L'argentino sfrutta la sosta per riaggregarsi, con i compagni in nazionale, su tutti i grandi «nemici» Perisic e Brozovic. Un'entrata soft in cui oggi si troverà davanti il suo successore: Samir Handanovic. Che aveva tentato un approccio negli ultimi tempi trovando però un muro. Ma l'ex capitano qualcosa dovrà fare o dire su uno strappo difficile da ricucire quando la squadra sarà al completo.

E Icardi rientra da «panchinaro». Da non escludere che sia convocato per la sfida contro la Lazio, crocevia per la Champions: all'andata Mauro segnò una doppietta e fu l'Inter migliore della stagione. Scherzi del destino. Facile immaginare che se stavolta si dovesse alzare per riscaldarsi non troverebbe un ambiente favorevole (eufemismo). Anche se non bisogna dimenticare le intercettazioni natalizie di Nainggolan («voglio tornare a Roma...») oppure la richiesta di cessione da parte di Ivan Perisic. Ai due è stata concessa una tregua dal popolo nerazzurro per il bene dell'Inter. Lo richiederebbe solo per questo anche Icardi, ma la sua storia è costellata di precedenti che non favoriscono nemmeno una serena indifferenza. Un gol potrebbe essere il viatico ideale per un addio ormai scritto. Ecco, nel suo ritorno a casa con il cappello in mano, il figliol prodigo Icardi potrebbe aver ottenuto che in estate non ci sia nessun vincolo alla sua cessione tipo solo all'estero o mai alla Juventus. E sulla Milano-Torino, dopo aver sfiorato l'anno scorso lo scambio Higuain-Icardi, ora si potrebbe realizzare quello tra Icardi e Dybala. Dicono sì le plusvalenze record che farebbero i club: 97,5 milioni per quello nerazzurro, 83,5 per quello bianconero. E Lautaro Martinez manda già messaggi: «Mi trovo bene a giocare con Dybala».

Intanto ci sono per Icardi due mesi in nerazzurro. Ieri li ha iniziati con una tripletta social come a riassumere la sua storia: la prima foto frontale sembra l'arrivo; la seconda con fascia di capitano; la terza di lato senza «gradi» ma con la scritta «goal» sullo sfondo. Quello che sa fare meglio, ma adesso sa di non essere indispensabile perché aveva lasciato l'Inter al terzo posto e la ritrova ancora lì, con un punto guadagnato sul quinto posto. La vittoria nel derby è stata fondamentale perché una sconfitta avrebbe ribaltato vinti e vincitori in casa nerazzurra. Il campo ha premiato la linea dura condivisa da club e Spalletti.

Non hanno avuto contraccolpi nella corsa Champions e ora si ritrovano un gruppo unito e un giocatore utile per il finale di stagione e vendibile al meglio. Un capolavoro. Con dispiacere di chi ha «lavorato» per un finale diverso. Ma questa è un'altra telenovela.

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