Il Tricolore sventola ancora e festeggia il francese Rolland

Savoldelli, vincitore di 2 Giri, incorona già Dumoulin «Parlano tutti di Nibali ma è l'olandese a fare numeri»

Il Tricolore sventola ancora e festeggia il francese Rolland

Canazei Dopo Nibali, Pierre Rolland: sul Giro Cento sventola il tricolore. Italia e Francia tirano un lungo sospiro di sollievo, rompono il tabù delle zero vittorie rosa e si apprestano a vivere le ultime tre tappe dolomitiche con rinnovato entusiasmo. Pierre Rolland fa sua la 17ª tappa del Giro Cento, la Tirano-Canazei di 219 km, tappa interlocutoria, prima del gran finale. In fuga dal primo chilometro, il 30 enne francesino fa il vuoto sugli altri compagni di fuga a 8 km dall'arrivo. Colpo secco e arrivo solitario per il ragazzo di Francia, che coglie la sua prima affermazione della carriera al Giro, e regala alla Francia il primo successo. Alle sue spalle, secondo, Rui Costa, terzo Izagirre, a 24" da Rolland. Il gruppo se la prende comoda dopo gli sforzi del Mortirolo e dello Stelvio dell'altro ieri: e transita sul traguardo dopo 7'54".

Intanto oggi si torna a salire, ed è chiaro che deve proseguire da parte di Nibali e Quintana il lavoro di demolizione incominciato l'altro ieri nel tappone alpino ai danni di Tom Dumoulin. Anche se ieri mattina, subito all'Aprica, i compagni di squadra di Nibali hanno provato a mettere in difficoltà l'olandese, per verificare se la crisi intestinale dello Stelvio fosse stato un episodio isolato o qualcosa di più serio. Dumoulin, con assoluta tranquillità, ha tenuto il passo imposto dagli uomini del Bahrain, dando una prima risposta: l'olandese c'è.

«Dumoulin per me resta l'uomo da battere. L'altro giorno poteva davvero precipitare negli abissi ci spiega Paolo Savoldelli, due volte vincitore del Giro d'Italia, uno dei più grandi discesisti -, invece si è difeso alla grande. Avere un problema intestinale, nel momento in cui l'ha avuto lui, non è assolutamente piacevole e, soprattutto, non è uno scherzo fare da solo una salita come il Giogo di Santa Maria. Per questo lo vedo favorito».

Savoldelli ne sa qualcosa di sfide impossibili. Lui è sempre stato un buon scalatore, ma i suoi Giri li ha costruiti con delle condotte di gara assolutamente intelligenti. «Dovevo tenere o perdere il meno possibile in salita, per poi recuperare in discesa. Tom è molto più forte di me in salita, è fortissimo a cronometro, e per quello che ho visto martedì in discesa è un signor discesista. Tutti parlano di Vincenzo, ma i numeri li ha fatti Dumoulin». Cosa dovranno fare Nibali e Quintana per sperare di poter demolire ulteriormente le certezze dell'olandese volante? Savoldelli ha le idee chiare: «Vincenzo deve continuare a fare il Nibali. Sia nella tappa di domani (oggi, per chi legge, ndr), così come a Piancavallo o ad Asiago. Bisogna osare, e lui lo farà».

Vincenzo sente di poter avere a propria disposizione terreno per la battaglia, ma è necessario che salga di livello anche Quintana, fin qui più che deludente.

«Dumoulin è un cliente scomodissimo ha spiegato il siciliano e solo con il coraggio si può pensare di metterlo in difficoltà. Questo Giro è pieno di salite, ma si può vincere in discesa». Speriamo che non si decida domenica a cronometro, perché allora conosciamo già il vincitore.

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