Napoli - Alle spalle tre sconfitte nelle ultime quattro gare, ai lati il caos, davanti Roma e Real Madrid: o il Napoli sprofonda da qui a martedì o rivede la luce. Il ciclo tosto è iniziato male e proseguito peggio, vediamo adesso come finirà e sarà un bel vedere perchè oggi all'Olimpico è atteso il presidente De Laurentiis. Sbarcherà direttamente da Los Angeles, dove ha provato a smaltire i malumori del post Bernabeu, quelli che hanno acceso la miccia e scaldato (troppo) l'ambiente. E a breve, secondo i ben informati, potrebbe anche esserci un chiarimento con il tecnico dopo le frasi al veleno di Madrid.
Numeri e sensazioni alla mano dicono più o meno che tre obiettivi su quattro hanno imboccato la via del tramonto. Scudetto, Coppa Italia e Champions non sembrano più mete alla portata del gruppo azzurro che, proprio come dodici mesi fa, ha accusato in febbraio la flessione decisiva. Resta da conquistare il secondo o il terzo posto, e c'è una bella differenza per via dei preliminari di agosto: Roma oggi è la tappa decisiva, perché la sconfitta con l'Atalanta ha complicato i piani di riaggancio e messo i giallorossi in una indubbia posizione di vantaggio: cinque punti avanti possono significare accontentarsi pure di un pareggio.
Il Napoli invece no, deve vincere per riaprire il discorso, per alimentare il morale e per superare al meglio la prova generale in vista della gara della vita contro i campioni d'Europa e del mondo. I quattro giorni che dividono Roma e Real sono il confine sottilissimo tra la gloria e il burrone, da vivere possibilmente lontano da polemiche e chiacchiericcio. È per questa ragione che Juventus e Valeri (l'arbitro della sfida dello Stadium) sono termini fortemente bandìti da Sarri già il giorno dopo la grande rabbia: abbuffate di video per riflettere sui soliti errori in fase difensiva e per carpire i lati deboli della Roma, che in casa fila come un treno ma che, Lazio docet, è pur vulnerabile da qualche parte.
Il Napoli immagina di potercela fare riproponendo Milik al centro dell'attacco: potrebbe essere questa l'unica novità di rilievo nell'undici titolare da fronteggiare ai romanisti. Inserito gradualmente contro Chievo, Atalanta e Juventus, il bomber polacco che a suon di doppiette aveva scacciato già ad agosto il fantasma di Higuain, partirà quasi certamente titolare. Torna in soffitta il tridente dei piccoletti, più veloce e anche più imprevedibile: ma al cospetto di difese fisiche, come la Roma e quella spagnola, occorrono i muscoli di Arkadiusz più delle genialità di Mertens o di Insigne, perché i due si passeranno inevitabilmente il testimone della staffetta.
L'unica buona novella della settimana arriva da Allan, guarito in anticipo rispetto alla tabella di marcia, chissà se utilizzabile già questo pomeriggio o part-time in Champions.
In difesa da rivedere la testa più che gli uomini: troppi 44 gol subìti da inizio stagione, alcuni regalati, molti frutto di ingiustificabili amnesie. È questa la vera ragione per cui il Napoli cammina appeso a un filo.
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