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Un'Italrugby da applausi mette paura alla Francia

Inizio da brividi, poi la squadra di Crowley sorpassa i galletti. Fino alla meta di Jalibert

Un'Italrugby da applausi mette paura alla Francia

Sei a un passo, ma alla fine la Francia la spunta ancora. 29 a 24 all'Olimpico al termine di un sfida a due facce che mette in mostra la bella gioventù del rugby italiano. E non è solo un'onorevole sconfitta perchè stavolta alle corde ci finiscono i francesi che partono bene ma finiscono per perdersi tra le maglie di una squadra che ha il merito di crederci sempre.

In altri tempi il monologo dei galletti avrebbe fatto male. Ci salva la moviola in occasione della meta fantasma di Ollivon ma l'uno-due di Flament e Ramos che in un quarto d'ora porta la Francia al largo diventa la montagna da scalare per Lamaro e compagni. Nella prima mezzora il pallino è tutto dei Bleus. L'Italia concede troppo nella gestione e in difesa non è aggressiva come potrebbe. La Francia di contro regala troppo sul piano della disciplina. Allan si fa sentire al piede e sulle sue percentuali sui calci poggia la ricostruzione azzurra vanificata dalla terza meta di Dumortier ancora con un cross-kick di Romain N'Tamack che massimizza il credito in centimetri pagato dagli azzurri tra le ali.

Da qui l'Italia ricomincia la sua rincorsa e alla mezzora è ancora Capuozzo a innescare la svolta fotocopiando una meta alla bandierina di quelle divenute virali da quando il folletto azzurro veste la maglia di Tolosa. L'azione è da manuale con Varney che si fa perdonare l'errore in occasione del sigillo di Flament e innesca sul lato chiuso la corsa dell'estremo che punta la bandierina e tocca in meta. Prima di andare al riposo c'è ancora spazio per Tommy Allan e per altri 3 punti che riportano gli azzurri in linea di galleggiamento (14-19).

La ripresa mostra un'altra Italia, più continua nelle sequenze di gioco ed efficace nell'uno contro uno. La solidità della mischia fa finalmente la differenza, Ruzza in conquista, Niccolò Cannone nei turnover e Nicotera nel recupero diventano i pilastri per dare solidità al gioco di un'Italia che davanti comincia a fare male. La Francia fa meno accademia e guarda al sodo: Ramos allunga al piede ma è un brodino rispetto alla prepotente maul penetrante che mette la Francia alle corde. Solo un'infrazione può fermare l'avanzamento di Lamaro e soci. La moviola conferma e arriva una sacrosanta meta tecnica che vale una rivoluzione. Il piazzato di Allan al 20' mette gli azzurri avanti sul tabellone e la Francia spalle al muro. In tribuna il volto di Galthiè ha il colore del cemento a presa rapida. Via N'Tamack dentro Jalibert che ripaga delle attenzioni con una meta tutta sua, danzando tra le maglie della difesa azzurra. Fino alla fine gli azzurri ci provano e credono a un miracolo che va in fumo in pieno recupero, sull'ultimo avanti dell'ultimo raggruppamento.

Il trofeo Garibaldi resta così a Parigi ma alla fine gli applausi per gli azzurri sono meritatissimi. «Resta l'amaro in bocca - dice capitan Lamaro -. Abbiamo fatto un bel passo in avanti, peccato per l'ultima azione». Capuozzo guarda avanti: «Siamo sulla buona strada - dice - ma dobbiamo crescere ancora».

A cominciare dall'Inghilterra, prossimo ostacolo.

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