Pronti via siamo già ai criminali cori antisemiti di Firenze e Milano, alle provocazioni miserabili sui morti dell'Heysel, al turpiloquio da repertorio di Sarri con ombre su un complotto arbitrale, alla maleducazione da sette e quaranta di Mourinho. Nel sottopancia televisivo di ogni partita c'è scritto Peace e si pronuncia piss che in inglese significa orinare, sembra una battuta ma è la didascalia di un mondo calcio che seguita a vivere la sua vita di privilegi e strafottenza, diviso sulle gradinate, a bordo campo, nelle conferenze stampa. E scatta l'inchiesta per accertare i fatti, in Inghilterra di solito tocca a Scotland Yard occuparsi di vicende che riguardano i codici, da noi si resta nel condominio federale con tutte le controindicazioni. Le parole di Sarri sono il copia e incolla di quelle che lo stesso tecnico pronunciava quando allenava il Napoli e sosteneva che «dobbiamo mettere la maglia a righe per avere un rigore». Il Napoli è stato favorito all'Olimpico pur non avendo cambiato divisa di gioco, Sarri dovrà documentare i suoi sospetti sugli arbitri altrimenti tornerà a essere un allenatore di categoria inferiore, mai pronto ai grandi risultati. Mourinho ha trattato una giornalista di Udine con una frase disgraziata (senza grazia alcuna) «sei scarsa». Chi è Mourinho per dire questo? Quali scuole ha frequentato? Quale è la sua sintassi? È la domanda che va rivolta a tutte le new entry della comunicazione, ex calciatori, ex arbitri, allenatori in attività o in pensione ai quali viene data la possibilità e il soldo di opinare mai però nei confronti dei propri colleghi.
Un gruppo di ignoranti e screanzati che godono di spazio e di riverenze su giornali e televisioni, senza mai un contraddittorio vero, sanguigno, professionale. Arriverà la sanzione, evaporerà nel fumo di una sigaretta o nel ghigno di un no one, molto special.
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