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La Versace esulta: Atleti paralimpici nei gruppi militari. Legge ha mio dna

La Versace esulta: Atleti paralimpici nei gruppi militari. Legge ha mio dna

«Undici mesi di lavoro per arrivare a un testo condiviso dai Gruppi militari nell'aprile 2019 e subito sposato anche da altri gruppi politici. Questa trasversalità ha dato sempre più forza al testo e ora la norma che prevede l'accesso degli atleti paralimpici nei Gruppi militari e nei Corpi civili dello Stato è stata approvata dal consiglio dei ministri in uno dei cinque decreti di riforma dello sport». Un traguardo importante arrivato in tempo per la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, istituita dall'Onu nel 1981 e che si celebra oggi.

L'onorevole di Forza Italia e atleta paralimpica Giusy Versace, con il suo lavoro all'interno del Parlamento, ha dato un contributo importantissimo per la definizione di questo testo legislativo. «Non porterà mai il mio nome, ma il mio Dna sì - dice fiera del risultato raggiunto la Versace, prima atleta donna italiana della storia a correre con doppia amputazione agli arti inferiori, grazie a un paio di protesi in fibra di carbonio -. Ho apprezzato molto il gesto di fair play del ministro Spadafora che mi ha ringraziato per il lavoro svolto. Questa norma è un grande segnale di cambiamento culturale e storico per una piena inclusione delle persone con disabilità. Pochi sanno che gli atleti paralimpici non avevano lo stesso trattamento contributivo di quelli normodotati, ora a fine carriera potranno scegliere se congedarsi o prendere servizio nel corpo di appartenenza in ruoli amministrativi. Per dirla in termini sportivi, è un gol culturale che ha fatto tutto il nostro parlamento».

Giusy Versace, eletta nel 2018 alla Camera dei Deputati, ha fatto di questa norma la sua battaglia più importante. «Ero entrata in Parlamento in punta di piedi, seppure in carbonio..., ma da atleta per gli atleti pensavo che fosse un'opportunità importantissima. La persona disabile ha una sua dignità che va rispettata e la disabilità non va considerato un peso, ma una risorsa. Lo sport deve essere uno strumento di inclusione sociale che permetta di abbattere le barriere.

E oggi che il testo è legge, mi emoziono perchè ho combattuto molto per arrivare a questo traguardo».MDD

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