Sport

Viñales resta senza freni e si butta a terra a 220 km/h

Problemi di surriscaldamento. Vale: "Pista severa, ma noi di Yamaha...". Dovi a 3 punti dalla vetta

Viñales resta senza freni e si butta a terra a 220 km/h

Ci sono i brividi di gioia di Miguel Oliveira, che sulla pista di casa di KTM approfitta dell'errore dei duellanti davanti il compagno di marca Pol Espargaro e Jack Miller su Ducati per centrare la prima vittoria in MotoGP, e il lunghissimo brivido di paura che ha percorso la schiena di Maverick Viñales.

Il Motomondiale ha replicato ieri in Austria e esattamente sette giorni dopo lo spaventoso incidente che aveva visto coinvolti Zarco, Morbidelli, Rossi e Viñales, la paura torna protagonista sulla veloce lingua d'asfalto del Red Bull Ring. È toccato ancora una volta a Viñales. Domenica scorsa si era visto sfiorare dalla Ducati di Zarco, ieri è rimasto senza freni alla staccata della prima curva, un punto in cui si arriva a 310 all'ora. Un grande spavento, ma pericolo scampato grazie ai riflessi dello spagnolo che si è lanciato dalla sua M1 a 220km/h. «In questi momenti non pensi. Agisci» racconta Viñales, «ho giocato un po' con la leva, ho provato a frenare, ma quando ho capito che la pastiglia era finita, ho seguito l'istinto». Lo Spielberg colpisce ancora, una pista che, insieme con Motegi, mette in crisi l'impianto frenante per i continui stop and go e le violenti staccate. I freni in carbonio di una MotoGP lavorano normalmente intorno ai 600°, ma la scorsa domenica in Austria avevano raggiunto temperature comprese tra gli 800 e i mille gradi. I tecnici della Brembo sono preparati per la complessa pista austriaca, ma quanto successo a Viñales è un caso anomalo da studiare con i dati alla mano. Sempre che sia rimasto qualcosa della sua M1, incendiata nell'impatto con le barriere. «Questa è una pista molto severa per i freni, ma Yamaha soffre più delle altre moto perché cerchiamo di recuperare in frenata quello che perdiamo sui rettilinei», spiega Valentino Rossi, 9° e ancora una volta la migliore Yamaha al traguardo. «Venerdì abbiamo lavorato molto con la Brembo e optato per un materiale diverso». Quinto in campionato, il Doc commenta: «È un campionato aperto, dove vince chi riesce a sfruttare al meglio le Michelin». Ne sa qualcosa Dovizioso, tradito dalle gomme. «In gara-1 la gomma non funzionava. Andavamo indietro invece che avanti. È andata un po' meglio dopo l'interruzione e la ripartenza», racconta il Dovi, che ha ridotto a sole tre lunghezze il distacco dal leader Quartataro. L'appuntamento con la MotoGP è fra tre settimane a Misano, ma intanto l'Italia festeggia le vittorie di Vietti in Moto3 e Bezzecchi in Moto2. «È la prima doppietta per il nostro team.

Ho pianto anch'io a vedere Cele sul podio», ha confessato Valentino.

Commenti