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Vialli vuol giocare con la Samp. Ora è pronto a comprarla

Due anni fa era solo il frontman di una cordata, adesso ha costituito una società. Operazione da 30 milioni

Vialli vuol giocare con la Samp. Ora è pronto a comprarla

Calcio, cronaca giudiziaria e finanza si mescolano, si tingono di blucerchiato e condizionano il presente e il futuro della Sampdoria. Il presidente dimissionario Ferrero resta in carcere a San Vittore, i tifosi sono in subbuglio (venerdì sera c'è il derby) e un nuovo proprietario è pronto a farli sognare. In pole position per rilevare la società c'è di nuovo Gianluca Vialli icona della Samp dello scudetto, già vicino a diventarne presidente nel 2019.

Se due anni fa Vialli era il frontman di una cordata composta dai finanzieri Usa James Dinan e Alex Knaster, adesso si è messo in proprio. Alcuni mesi fa ha creato l'Iconic Sports Acquisition Corp, una Spac, società di investimento con l'obiettivo di acquisire compagnie anche in ambito sportivo. Un po' lo stesso obiettivo di Carlo Cottarelli con l'Inter. Ma se l'economista si pone il traguardo di compartecipare alle quote della proprietà, Vialli vuole acquisire in toto la Sampdoria, anche grazie al contributo made in Usa. Dinan (patrimonio personale di 2 miliardi di dollari e comproprietario dei Milwaukee Bucks in Nba) ma anche Knaster (ora proprietario del Pisa in serie B) ed Edward Eisler, altro tycoon Usa, sono infatti sponsor di Iconic Sport. Ovvero hanno immesso denaro fresco (si parla di 150 milioni di dollari) per rendere più appetibile la quotazione della società alla Borsa di New York, avvenuta lo scorso 22 ottobre. Spalle copertissime, dunque, per l'ex bomber, cui per rilevare la Samp basterebbero circa 30 milioni di euro. Un terzo dei 90 rifiutati da Ferrero due anni orsono. «Ha tirato troppo la corda e ora rimane con nulla...», dicono da Londra e New York, basi operative dell'affare.

La Sampdoria infatti è al momento retta da un trust presieduto dal commercialista Gianluca Vidal che ha l'unica missione di vendere la società per soddisfare i creditori di Ferrero in ambito extra calcio. Da stabilire la tempistiche: l'udienza dei creditori del 15 dicembre potrebbe essere già risolutiva ma potrebbe anche essere anticipata da una transazione che soddisfi. È chiaro che a queste condizioni (a cui va sommato un monte debitorio che supera i 50 milioni) una società sana potrebbe fare gola a molti. Un paio di fondi dal Medioriente si sono fatti avanti in questi giorni. C'è l'ipotesi di un interessamento del patron della Segafredo Massimo Zanetti, del petroliere Gabriele Volpi e di una cordata italiana guidata da Costacurta. Ma per la gioia dei tifosi blucerchiati, Vialli è nettamente in pole.

Intanto, mentre emergono intercettazioni choc in cui la figlia di Ferrero Vanessa, ai domiciliari, accusa tra l'altro il padre di essere pazzo, il produttore resta in carcere. Le accuse sono di bancarotta fraudolenta e reati societari e l'interrogatorio di garanzia sembra destinato a slittare ai prossimi giorni. «Sto bene» ha fatto sapere Ferrero mentre uno dei legali, l'avvocato Giuseppina Tenga attacca: «I fatti riguardano il 2003-2004, con i fallimenti avvenuti nel 2017. È stato trattato così perché evidentemente dà fastidio a qualcuno». Lo stesso legale rivela che al momento dell'arresto Ferrero era a Milano per trattare l'ingaggio di Stankovic come nuovo allenatore della Samp.

L'ultimo atto, tentato, di un'avventura calcistica sempre sopra le righe.

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