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Vieri si confessa: ''Una bimba e la musica, ecco la mia nuova vita''

Bobo Vieri svela i dettagli della sua nuova vita, tra la prossima gioia di diventare papà e una carriera da dj sempre più brillante

Vieri si confessa: ''Una bimba e la musica, ecco la mia nuova vita''

Periodo splendido per Bobo Vieri con la bimba in arrivo dalla compagna Costanza Caracciolo e una carriera da dj sempre più in ascesa.

Sta vivendo un momento magico Bobo Vieri che si confessa in un'intervista al Sun senza nascondere l'emozione per la paternità in arrivo: ''Tra una settimana nasce mia figlia e intanto mi diverto con gli amici, con la mia ragazza, lavoro e mi prendo il mio tempo, giorno per giorno.

Svela i dettagli sulla sua carriera musicale in grande ascesa con un tour di grande successo: ''E' il Bobo Dj Show: c'è un music producer, una cantante e una tromba che live nei club ci sta alla grande. E' musica che ci piace, house music, e stiamo girando l'Italia e iniziando ad avere offerte da tutta Europa''. Un talento innato come quello sui campi di calcio: ''Ho iniziato ad agosto e da allora mi alleno e studio ogni giorno, ci dedico un sacco di ore. E' dura, ma quando inizi qualcosa dal niente non è mai semplice. Mi piace remixare Barry White, Abba e altre hit dei '70, con un tocco di quello che va ora. Un'ora e mezza di spettacolo, non ci si annoia''.

Non mancano i ricordi dell'infanzia passata in Australia: ''Essendo cresciuto lì, credevo di poter diventare il miglior giocatore di tennis o di cricket del mondo'' ma per fortuna scelse il calcio legandosi profondamente alla Nazionale Italiana: ''Rappresentare la propria nazione, indipendentemente dallo sport, è il più grande traguardo possibile. Quando indossavo la maglia azzurra quasi non riuscivo a respirare. Prima di una partita normale ero sempre rilassato, ma ai Mondiali con l’Italia il mio cuore batteva molto più velocemente''.

Lui che nel 1999 fu pagato 90 miliardi di lire, diventando il calciatore più pagato della storia si esprime così su un calcio sempre più legato al business: ''I club hanno i soldi, fanno i loro conti e possono comprare quello che vogliono. Le grandi squadre devono comprare i grandi giocatori, è sempre stato così.

Non può esserci un tetto salariale''.

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