di Tony Damascelli
A urelio De Laurentiis non ha bisogno di essere immaginato. È. Difficile trovare un altro simpatico così, vulcanico, improbabile, imprevedibile, spavaldo, scegliete l'aggettivo migliore, non dico quello giusto, perché ogni giorno Aurelio De Laurentiis muta, cambia, offre fotogrammi diversi del suo film spettacolare. Le ultime immagini lo ritraggono mentre saltella, come su una molla, strillando, insieme con i tifosi e non soltanto, «Chi non salta juventino è». Il non soltanto sta a significare che gli stava di fianco Sepe Crescenzio, cardinale e metropolita di Napoli che, tra un saltello e l'altro, ha pure benedetto gli astanti perdendo, un attimo appena, forse era il soffio di Nostro Signore, la berretta rossa cardinalizia. C'era la solita euforia estiva attorno al presidente e alla squadra, De Laurentiis ha voglia di vincere, non gli riesce di raggiungere lo scudetto così come l'oscar, riconoscimento toccato a suo zio, Dino e ad altri produttori cinematografici italiani ma non a lui che è impegnato sul fronte, con la Filmauro. Aurelio De Laurentiis non ha ancora digerito la partenza di Gonzalo Higuain, al quale dedicò parole eleganti per il passaggio alla Juventus, deridendo e criticando, per l'operazione, lo stesso club di Agnelli. Non è rimasto sullo stomaco di Aurelio De Laurentiis soltanto Higuain ma anche Maurizio Sarri, un boccone difficile da digerire. Infatti. il toscanaccio di Napoli aveva preso in mano la città e la squadra di football, ormai era lui l'idolo, l'eroe, Aurelio De Laurentiis masticava e adesso lo ha definito maleducato perché pensava ormai soltanto a se stesso, non rispondeva alle chiamate, a voce e scritte, e aveva trascurato l'immagine europea che la squadra avrebbe dovuto lucidare nei vari tornei organizzati dall'Uefa, tornei e Uefa che lo stesso Aurelio De Laurentiis aveva definito, dannosi, inutili, fuori dal contesto, addirittura da abolire. Sistemati Higuain, prima, e Sarri, dopo, l'ultima pagina del copione riguarda Cristiano Ronaldo e la Juventus: «Ronaldo ha una certa età, quella della Juventus è stata una grande trovata di sceneggiatura commerciale per tutto il gruppo FCA. Vedremo se alla fine saranno più i successi commerciali o quelli sportivi». Non fa una piega, come sempre nel calcio contano i fatti. Per questo una fetta dei tifosi napoletani ce l'ha con Aurelio De Laurentiis che, stando a certi striscioni, bada a se stesso e non al bene del calcio Napoli (un po' come il Sarri, secondo il presidente). Ingrati ultras, non hanno capito che senza l'impegno finanziario di Aurelio De Laurentiis oggi il Napoli non farebbe parte dei club importanti d'Italia e in lista d'attesa europea.
Avrebbe, però, bisogno, come il suo presidente, di un oscar, di un riconoscimento vero, non a parole, non a insulti o provocazioni. Un Napoli primo, campione, come quello di Corrado Ferlaino che non saltellava con il cardinale Corrado Ursi. Però vinceva.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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