«Voglio fare come la Kostner Poi mi tufferò nella vita vera»

Dal trampolino di Sanremo al suo trampolino, dal vestito con spacco vertiginoso all'Ariston ai costumi taglia mini, di tutto un po': tv e tuffi. Pronti a rituffarsi nella pazza estate dello sport? Lei è pronta. Tania Cagnotto, quest'anno dove la porta il cuore?
«Ci sono gli europei a Berlino ad agosto, le world series. Agli europei un record di medaglie da battere (sono 19 ndr.). Magari rivincere il sincro con Francesca Dallapè. E, alla lunga distanza, chiudere la carriera in bellezza».
E papà Cagnotto con l'occhio più lontano?
«Il prossimo anno mi allenerò di più con Oscar Bertone, ma con papà tutto bene. Avrò un allenatore che mi spronerà in modo diverso, polso più duro per avere più stimoli».
Sempre a caccia di quella medaglia olimpica?
«Non voglio sia un'ossessione. Ho l'idea di arrivare a Rio 2016. E se ci arrivo non voglio pensare alla medaglia ad ogni costo. Voglio solo chiudere bene. Sarò contenta se arriverò alla mia quinta Olimpiade. E basta».
Fra un mese avrà 29 anni, bisogna aver testa dura per continuare. Di solito a quanti anni smettono nei tuffi?
«La testa dura c'è. Quando voglio una cosa sono testarda. Però bisogna saper accettare il tempo che passa. Le donne smettono a 30-32 anni. Ed io, dopo Rio, voglio lasciare».
C'è un bel gruppo di ragazze azzurre che stanno chiudendo la carriera lasciandoci buoni ricordi. Ultima Carolina Kostner.
«Sono felicissima per lei perché un po' mi rivedo. Carolina ai Giochi di Torino subì una sconfitta immensa e adesso si è presa questa benedetta medaglia».
Quindi, chissà mai...
«Ci spero, ma non me ne faccio un cruccio. Sono serena. C'è altro nella vita di importante».
Per esempio?
«Farsi una famiglia, stare con il tuo ragazzo. Ho preso casa: sto costruendo qualcosa per tuffarmi nella vita vera».
Perché, invece, i tuffi dal trampolino?
«Non è la stessa vita. Vedo che i miei amici, i ragazzi passano ore in ufficio, lavorano. Io sono stata fortunata: ho viaggiato tanto, fatto quello che desideravo e mi piaceva, ho avuto tempo libero».
Avrà rimpianti?
«Rimpiangere no. Mi mancherà».
Di recente ha fatto gran tifo su Twitter per le ragazze italiane. La più trainante?
«Mi piace la Pennetta. Come atleta direi lei».
E come atleta uomo?
«Scelgo Perez che ha fatto “Ballando con le stelle”. Un uomo bello eppoi ho un debole per la pallanuoto».
Quando la Fontana è caduta ha scritto Shock track. Sarà che ci sono di mezzo le cinesi che vi fanno penare?
«Gara pazzesca, sport pazzesco lo short track: può succedere di tutto. No, guardi, le cinesi non mi stupiscono più. Non mi posso lamentare quando perdo con loro. Anzi, tanto di cappello perché so quanto lavorano più di noi. Le ammiro, niente odio. Sono i giudici che mi fanno arrabbiare».
Quest'anno l'Italia ha collezionato una serie di medaglie di legno ai Giochi invernali. Le ricorda qualcosa?
«Guardi, non posso dimenticare Londra. Mi rimarrà sempre dentro. Ma bisogna accettare. Sono in pace con me stessa: né rimorsi, né rimpianti. Nella vita non può andare sempre bene. Pazienza, finché si tratta di una medaglia olimpica mancata».
Almeno si è divertita in Tv?
«Ogni tanto è bello cambiare ambiente. Ma so che non è il mio habitat naturale. Dipende da come la fai e per quanto tempo».
La trasmissione che le è piaciuta di più?
«Mi sono divertita molto in “Altrimenti ci arrabbiamo”: mi veniva più naturale. Sanremo è stata un'esperienza breve e divertente, stavo un sacco di tempo al trucco ed a provare abiti».
Poi, indosso, quel vestito con vertiginosi spacchi...


«Si sono scandalizzati perché ho fatto vedere un po' di coscia. Ma sul trampolino, in costume, faccio vedere di tutto, molto di più. E se il vestito era chiuso, mi davano della suora?».
Vabbè, ma sotto quel suo vestito... niente?
«Sotto il vestito, le mutande».

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