"Voglio un'Italia al 100% per togliere all'Albania tutti i sogni di gloria"

Ventura: "Attenti, loro vogliono scrivere la storia Campionato anticipato per vincere in Spagna"

"Voglio un'Italia al 100% per togliere all'Albania tutti i sogni di gloria"

Il cammino verso Russia 2018 riprende stasera su un palcoscenico, quello di Palermo, che ha sempre sorriso all'Italia (11 vittorie e un pareggio in 13 precedenti, unico ko con la Croazia nel 1994). Dopo oltre quattro mesi senza gare ufficiali, ma con due stage sperimentali che hanno gettato le prime basi per la Nazionale che verrà, c'è l'ostacolo Albania di De Biasi - che poteva essere al posto di Ventura nel dopo Conte in azzurro - già lontana quattro punti dagli azzurri nella classifica del girone, anche in virtù della sconfitta con Israele, e che di fatto è all'ultima chiamata per una qualificazione davvero complicata.

Ventura arriva alla tappa importante con alcune certezze: il modulo che sarà quello varato contro il Liechtenstein il 12 novembre, il 4-2-4 con il doppio mediano Verratti-De Rossi e il terzo regista, il recuperato Bonucci (dimagrito di due chili per l'influenza) orfano di Chiellini ma non di Barzagli, alle loro spalle; il momento d'oro dal punto di vista realizzativo della coppia Belotti-Immobile, da lui battezzata a Torino e che da quattro gare è il duo inamovibile dell'attacco; le tante alternative nella rosa in tutti i reparti, a partire dall'Insigne a caccia di gloria in azzurro. Molti i talenti in questo gruppo, ma la Nazionale da larghe intese varata dal ct vuole regalare minuti, partite ed esperienza a livello internazionale a questi elementi già protagonisti nei propri club. E nella gara di Palermo chiede al gruppo nuove risposte «sul piano della mentalità, se cresce quella hai garanzie nell'immediato, il risultato è sempre figlio di quello che sei e che fai. Se usciremo bene da questa gara, significa che siamo davvero sulla strada giusta».

In questo senso il test di stasera è ideale per gli azzurri. «L'Albania? È la prima partita ufficiale contro di noi, è determinata e agguerrita, vuole fare la storia, giocherà chiusa per poi ripartire, quindi servirà una buona Italia e al 100 per cento, non avremo un minuto facile», così Ventura. Che sottolinea l'invasione di tifosi ospiti («ho un sacco di amici albanesi, mi scrivono "stiamo arrivando"...) come nell'unico precedente amichevole di Genova del 2014 - l'1-0 firmato da Okaka -: saranno almeno seimila, in pratica un quarto del pubblico sugli spalti del Barbera. E avrà un occhio interessato a Spagna-Israele: una vittoria contemporanea della truppa di Lopetegui e degli azzurri può scavare il solco nella classifica del gruppo. Rendendo ancora più decisiva, di quanto non sia già, la sfida diretta del 2 settembre in casa delle Furie Rosse. «Non ci sono più squadre materasso, egoisticamente spero che Israele, sconfitta solo da noi e poi vittoriosa in tutte le altre partite, fermi gli spagnoli...», l'auspicio del ct.

Che spinge ancora sul tasto di una serie A che inizi a Ferragosto nell'anno del Mondiale.

«Non voglio che diventi un tormentone, con la proposta di questo turno infrasettimanale ho solo cercato di mettere a fuoco una situazione che può aiutare la Nazionale, se si può fare un piccolo passo ne sarei contento... In Germania, quando ci sono i Mondiali, la stagione comincia con tre-quattro settimane di anticipo». Ma in una Lega di A litigiosa e ora pure spaccata, le esigenze del ct e della Nazionale non sono certo la priorità.

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