Vonn e Fanchini delusione, Maze che rivincita

Vonn e Fanchini delusione, Maze che rivincita

"The day after" la debacle maschile in superG, tutti sulla Raptor, per la discesa delle signore. Anna Fenninger, con già un oro in bacheca, non sbaglia dove aveva tentennato in prova, saltando una porta. La progressione continua le vale l'argento perché stavolta è Tina Maze a prendersi la rivincita e a lasciarsela dietro di 2/100. Maze lo aveva detto: «Se non vinco l'oro proverò a fare almeno podio in tutte le gare». Per ora il giochetto le sta riuscendo, addirittura per eccesso. L'oro e il titolo di discesa sono suoi. Terza chiude Lara Gut, bronzo di riscatto a 34/100 dalla slovena.

E' un'altalena dolorosa di sentimenti, quella di un paese intero, che attende l'eroina di casa. Lindsey Vonn è in testa, poi perde, quindi prova a recuperare. Ma non basta: al traguardo non si arrabbia nemmeno e allarga le braccia. La sua seconda ed ultima chance mondiale si chiude al quinto posto con 1 secondo e 5 centesimi di ritardo. Le azzurre si sono difese. Prova di forza di Daniela Merighetti. Quasi digiuna - mangia normalmente da pochi giorni - le viti alla mandibola, e quel ricordo della caduta in superG, la bresciana ha pennellato le curve con il carattere di una leonessa, chiudendo ottava ad 1''25. «Sono orgogliosa, ma sono qui anche grazie ai tanti che mi hanno aiutato». Se questa non è una campionessa! Nadia Fanchini ha provato a difendersi nei tratti di scorrimento, chiudendo 12sima. Peggio la sorella Elena, 26ª.

Oggi tornano gli uomini jet in discesa (alle 19 Raisport ed Eurosport). Ci saranno Aksel Lund Svindal, galvanizzato dal suo rientro in superG, e forse anche Kjetil Jansrud, in teoria fra i favoriti, pur acciaccato ad una spalla. Proveranno ad esserci anche i nostri. Due notti potrebbero aver portato consiglio per scacciare la grande paura e capire come fare i "piloti" su questa neve e non solo i passeggeri. Se il superg è stata una trappola di neve e qualche curva di troppo per le qualità dei nostri, oggi c'è la seconda ed ultima chiamata. Con una certezza: la neve non cambierà. Dobbiamo cambiare noi la sciata.

Intanto la notte italiana ha portato la triste conferma per Bode Miller: quel taglio al polpaccio destro aveva lesionato un tendine.

Il cow boy delle nevi è già stato operato a Vail. Miller ha prontamente postato su twitter la sua diagnosi: pollice alzato e sorriso d'ordinanza. «Poteva andare peggio, sono fortunato». I suoi Mondiali finiscono qui. Si spera non la sua carriera.

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