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Yamaha, pugno duro: Vinales via subito

Il team non perdona Maverick: danneggiò la moto volontariamente

Yamaha, pugno duro: Vinales via subito

Le scuse di Maverick Vinales all'indomani della sospensione da parte di Yamaha per aver danneggiato volontariamente la moto durante il primo GP in Austria, non sono bastate. «C'era tanta frustrazione dentro di me», aveva detto il pilota, «la prima gara quest'anno è stata perfetta, ma dopo tutto è andato storto. C'è stata un'esplosione dentro di me che non ho saputo controllare». I conflitti con il team avevano già portato il 26enne spagnolo ad interrompere anticipatamente il contratto che lo legava con la Casa giapponese anche per il 2022. L'annuncio, arrivato a fine giugno aveva colto tutti di sorpresa, così come la sospensione dalla gara. Il paddock non poteva immaginarsi un'escalation della tensione a questi livelli.

Lunedì scorso è arrivato poi l'ufficializzazione che Maverick correrà con Aprilia nel 2022. Un bell'acquisto velato però dagli eventi più recenti che hanno evidenziato una fragilità emotiva del pilota di Figueres che già in passato aveva mostrato un'irregolarità nelle prestazioni oltre che ad uno spiccato bisogno di supporto e sicurezza da parte del team che lo hanno portato a cambiare l'ennesimo capo tecnico ancora a giugno con l'arrivo di Silvano Galbusera (ex di Valentino Rossi).

Ieri l'ultimo capitolo della sfortunata relazione tra il pilota e Yamaha che in quasi cinque stagioni ha prodotto 8 vittorie, 24 podi e due terzi posti in campionato (2017 e 2019).

Il team ha annunciato la decisione di anticipare la separazione «di comune accordo». «Ad Assen la Yamaha e Viñales avevano già deciso di chiudere con un anno di anticipo il loro contratto: l'accordo era di finire comunque con stile la stagione, l'azienda avrebbe fornito tutto il supporto e il pilota avrebbe dato il massimo», dichiara Lin Jarvis, il managing director. «Purtroppo, il Gp della Stiria non è finito bene, e di conseguenza siamo d'accordo per chiudere il rapporto ancora prima». Ad Iwata si pensa già al titolo che mancava dal 2015 e che, salvo sorprese, si festeggerà a fine anno grazie a Fabio Quartararo.

Per Vinales, invece, la speranza è che le forzate vacanze possano portare un po' di serenità, prima della sfida tutta italiana con la Casa di Noale.

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