Milano - Sembrano tanti, ma non lo sono. Zhang sta per chiudere l'accordo con il fondo americano Pimco, da cui otterrà in prestito 400 milioni. Con quei soldi, il 20 maggio potrà saldare il debito di circa 370 milioni, che la sua società Grand Tower Sarl, attraverso cui controlla l'Inter, ha in scadenza con l'altro fondo americano Oaktree.
Un debito nuovo per pagarne uno vecchio: 292 milioni ottenuti 3 anni fa, nel frattempo lievitati per gli interessi passivi del 12%. Già così si capisce che la situazione non cambia per il management italiano che gestisce il club, resta obbligatorio l'autofinanziamento, anche se in cassa gli Zhang hanno ancora circa 100 milioni del primo prestito, mai immessi nell'Inter. Ancora non conosciute le condizioni del nuovo accordo, solo che avrà anche questo durata triennale. Tasso d'interesse probabilmente pari, se non superiore all'attuale, in pegno di nuovo le azioni del club. Alla scadenza, da restituire ci sarà più di mezzo miliardo.
Quindi, almeno per ora: niente arabi che comprano, ma ancora americani che prestano. L'Inter però resta in vendita e Zhang guadagna tempo, nella speranza di sfruttare il trend positivo della squadra, che con i risultati ottenuti in campo ha scalato le gerarchie mondiali, rivalutato il brand e aumentato i ricavi. In più c'è l'asso stadio da calare sul tavolo delle trattative, che sia il nuovo San Siro o altrove, di certo sarà un asset importante per la valutazione dell'offerta giusta, che prima o poi arriverà.
L'altro notizia del fine settimana, riguarda proprio Steven Zhang, che non può essere a Milano per il derby e magari lo scudetto, ma almeno può spostarsi da Nanchino a Shangai, dove stamane assisterà, lui grande appassionato di automobili, al GP di Formula 1. Chissà quando Marotta, Inzaghi e i giocatori lo rivedranno di persona e non solo in videochat da remoto.
La formazione anti-Milan è pronta da giorni. Indisponibile solo Cuadrado, rientrato in gruppo e subito fermato da un guaio muscolare, Inzaghi ha tutti i titolari disponibili e perciò proverà a vincere il sesto derby consecutivo con la migliore Inter possibile, che quest'anno ha dimostrato di essere quella con Darmian sulla fascia destra e Acerbi al centro della difesa.
Tutto il resto scontato, dalla ThuLa (Lautaro cerca
il gol che gli manca dal 28 febbraio) al rientro di Pavard, al solito centrocampo, con l'immancabile Mkhitaryan, che finora in campionato ha giocato 31 volte su 32, segnando solo 2 gol. Però al Milan, nel derby di andata.
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