Uno spruzzo e la targa scompare: l’ultima trovata anti-autovelox

Prodotto illegale venduto alla luce del sole in provincia di Venezia

Uno spruzzo e la targa scompare: l’ultima trovata anti-autovelox

«Costa meno di una multa». Uno slogan pubblicitario che fa di certo presa su chi ha il vizio del piedino pesante sull’acceleratore. Insomma, 39 euro investiti bene, se servono a evitare di sborsarne dieci volte tanto. È il prezzo di una bomboletta magica che promette di salvare i milioni di automobilisti pizzicati spesso per eccesso di velocità. Si tratta di uno spray anti-autovelox che, a quanto spiega l’etichetta, una volta spruzzato sulla targa, la rende illeggibile. Ma solo agli «occhi» dell’odiato apparecchio. A occhio nudo, infatti, non ci si accorge di nulla. Così, in caso di controlli stradali, sembra tutto regolare.
L’ennesima diavoleria per aggirare le regole. L’ha trovata sugli scaffali di un centro commerciale di Marcon, in provincia di Venezia, un consigliere regionale del Veneto. Ed è scoppiato il caso: un prodotto palesemente illegale messo in vendita alla luce del sole, tra lucidanti, antigelo, tergicristallo e pezzi di ricambio. Come se nulla fosse. Diego Bottacin, il consigliere veneto che ha fatto della sicurezza stradale una propria battaglia, ha prima denunciato il tutto ai carabinieri e poi, ieri, ha scritto ai ministri Giuliano Amato (Interno) e Alessandro Bianchi (Trasporti), per chiedere verifiche a tappeto in tutta Italia e, ovviamente, il ritiro dal commercio.
Si è scoperchiato il vaso di Pandora. Basta andare su internet e fare un giro su Google: se si cercano i termini «spray» e «anti-autovelox», sono ben 13.200 le pagine in italiano da spulciare per farsi venire malsani istinti. E se si digita «spray Photoblocker», spuntano quasi 100 siti. È questa la marca della bomboletta sotto accusa. Si scopre, così, che negli Usa è stata immessa sul mercato già dal 1996, e che in Italia se ne parla da almeno tre anni sui blog per i maniaci dell’auto. Persino sull’autorevole forum di Quattroruote. Sono centinaia i portali in cui gli automobilisti si scambiano dritte e consigli su dove acquistare lo spray. Lo si può comprare anche online attraverso e-Bay. Insomma, non è per niente difficile accaparrarsene uno. Gli unici che, sembra, non se ne siano mai accorti sono proprio le Istituzioni e la Polizia. Arriva, dunque, tardi, l’allarme del sottosegretario ai Trasporti, Cesare De Piccoli, «l’esistenza di prodotti anti autovelox è un fatto gravissimo». E aggiunge: «Il dipartimento competente del ministero è stato attivato con la massima urgenza». In caso di conferme, «andrebbero prese misure tempestive e indagate eventuali responsabilità dei produttori». Già, perché ancora non si riesce a capire se lo spray serva davvero o se sia tutta una bufala. Sui blog, opinioni discordanti. «L’ho provato: funziona!», giura un cliente soddisfatto. «Ma guarda che, al massimo, lo puoi usare di notte, perché riflette il flash dell’autovelox. Di giorno è inutile», gli ribatte un altro. E poi, «funziona con tutti gli autovelox? Ma se sono a raggi infrarossi?». Insomma, la confusione regna sovrana. C’è, però, una certezza: falsificare o alterare la targa dell’auto è vietato dal nuovo Codice della strada. Chi usa il Photoblocker e altri trucchetti commette, dunque, un reato.

Ma la storia si ripete: scatta l’obbligo di indossare le cinture di sicurezza, e la fantasia di Napoli risponde creando magliette con la striscia nera. Aumenta il numero degli autovelox sulle strade, ed ecco lo spray oscurante. Tanto rumore per nulla? Fino alla prossima invenzione.

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