Lo stadio non si muove da San Siro

Lo stadio Meazza sarà rimesso a nuovo. Il via libera ai lavori arriva nei tempi supplementari, ma arriva. E scongiura il rischio che Inter e Milan abbandonino San Siro e si facciano il loro stadio privato. «Ci siamo garantiti la presenza dell’Inter almeno fino alla fine del 2016, l’anno della scadenza dell’accordo - assicura l’assessore allo Sport Alan Rizzi -. Escludiamo che ora voglia investire su un nuovo stadio e rimarrà almeno fino al 2020».
Il patto firmato tra Comune e consorzio San Siro (che comprende le società di Milan e Inter) è valido per i prossimi sei anni e modifica le percentuali del canone d’affitto da 8,4 milioni che il consorzio deve versare ogni anno al Palazzo Marino: le società ora verseranno il 30% (e non più il 53%) in denaro e daranno il 70% in opere. Con il nuovo look, che comporterà un investimento di quasi 52 milioni, il Meazza punterà ad obbiettivi ambiziosi: prima fra tutte la finale della Champions League del 2015, la cui candidatura dovrà essere presentata entro il 2014. I lavori prenderanno il via dagli interventi più urgenti: la copertura, per cui occorreranno un paio d’anni di cantiere, il controsoffitto del secondo anello, la nuova segnaletica all’interno dello stadio. E ancora, ci sarà un nuovo centro di controllo, si provvederà a sistemare le zolle del prato una volta all’anno e verranno sistemati i servizi igienici dei tre anelli.
L’accordo prevede anche il sostegno delle attività promozionali sportive milanesi: Milan e Inter verseranno al Comune 50mila euro all’anno (oltre ai 100mila già previsti), ricavati dagli introiti di manifestazioni realizzate al Meazza. E quei soldi serviranno per avviare i giovani allo sport e per organizzare iniziative sportive. Tra le novità, Milan e Inter potranno organizzare eventi che non siano partite di calcio ma potranno spaziare nei concerti e nelle manifestazioni extra sportive.
Oltre a San Siro, il Comune pensa anche alla città e investe 140 milioni di euro in infrastrutture e lavori pubblici. Oltre 17 milioni serviranno per sistemare le scuole, imbiancarle, metterle al sicuro da inflitrazioni d’acqua e sgretolamenti di intonaco. Altri 17 milioni serviranno per bonificare dall’amianto e sistemare edifici e alloggi. E poi si provvederà ad eliminare le barriere architettoniche, ad aumentare il verde, a costruire un ponte sulla Paullese per scavalcare il nodo ferroviario di interconnessione tra le stazioni di Lambrate, Porta Romana e Rogoredo.


«Credo - sostiene l’assessore ai Lavori Pubblici Bruno Simini - che non si sia mai investito così tanto per la manutenzione e per lo sviluppo della nostra città. Tra l’altro in un periodo di crisi». Simini detta anche regole ferree per gli appalti, per cui non vigerà più la regola dell’offerta al ribasso. «Garantiremo controlli serrati, tempistiche veloci e regole certe».

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